Il Jobs Act Autonomi è stato approvato in via definitiva dal Senato il 10 maggio scorso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.135 di ieri 13 giugno, entra in vigore oggi 14 giugno 2017. Il Jobs Act per i lavoratori autonomi è la Legge 22 maggio 2017, n. 81 recante “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”.
Un provvedimento che manca uno degli obiettivi principali che si proponeva: la riaffermazione della dignità dei liberi professionisti che necessariamente passa anche per la definizione di un tariffario minimo delle loro prestazioni. Manca infatti l’equo compenso.
Jobs Act Autonomi in vigore: le novità per i Progettisti
Eliminato l’equo compenso
Uno dei nodi più discussi nei mesi scorsi. L’equo compenso teneva conto della natura e delle caratteristiche delle prestazioni svolte, tema fondamentale per ogni lavoratore autonomo, soprattutto in seguito all’abolizione dei minimi tariffari. Continua a leggere l’articolo sull’equo compenso
Jobs Act Autonomi: tempi certi per i pagamenti
Stretta contro la disparità di peso contrattuale tra committente e lavoratore autonomo, nel tentativo di fermare clausole vessatorie e abusive a danno del professionista. Vietata la rescissione senza preavviso e unilaterale dei contratti senza un adeguato risarcimento. Inoltre, un patto che riservi al solo committente la facoltà di modificare le condizioni del contratto è illegittimo, così come lo è il patto che disponga termini di pagamento superiori ai 60 giorni da quando il committente riceve la fattura.
Il rifiuto del committente di stipulare il contratto in forma scritta è illegittimo. Il professionista può chiedere e ottenere un risarcimento.
Per “recuperare” il mancato pagamento delle proprie parcelle, i liberi professionisti possono stipulare polizze assicurative, il cui costo sarà totalmente detraibile.
Transazioni commerciali
La disciplina sui pagamenti nelle transazioni commerciali tra imprese e tra imprese e P.A. (di cui al decreto legislativo n. 231/2002) è estesa alle transazioni commerciali tra lavoratori autonomi e imprese, tra lavoratori autonomi e P.A. e tra lavoratori autonomi.
Indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (cosiddetta DIS-COLL)
Si riconosce – ai collaboratori, agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca – l’indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa introdotta dall’articolo 15 del decreto legislativo n.22 del 2015, attuativo del cd. Jobs Act), a decorrere dal 1° luglio 2017, a fronte di un incremento dell’aliquota contributiva pari allo 0,51%.
Benefici fiscali e sociali
– congedo parentale (da tre a sei mesi nei primi tre anni di vita del bambino);
– indennità di malattia: in caso di malattia prolungata si possono sospendere i contributi per due anni. Le somme non pagate dovranno essere rimborsate in seguito in rate mensili.
– indennità di maternità pur continuando a lavorare;
– deducibilità di spese alberghiere;
– le spese per l’aggiornamento professionale obbligatorio, comprese quelle di viaggio e soggiorno, Sono totalmente deducibili, fino a 10mila euro l’anno. La completa deducibilità riguarda anche le spese di orientamento e certificazione delle competenze fino a 5mila euro
– le spese per l’esecuzione di un incarico, anticipate dal professionista e poi inserite in fattura, non concorrono alla formazione del reddito;
– costituzione, presso i centri per l’impiego, di uno sportello dedicato al lavoro autonomo per stipulare convenzioni non onerose con gli ordini professionali e le associazioni;
– tavolo tecnico permanente sul lavoro autonomo.
Smart working
Si possono svolgere le proprie mansioni senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, grazie all’utilizzo di strumenti tecnologici, in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno, senza una postazione fissa, con i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale.
Accesso agli appalti pubblici e ai bandi per l’assegnazione di incarichi e appalti privati (articolo 12)
Le amministrazioni pubbliche promuovono, in qualità di stazioni appaltanti, la partecipazione dei lavoratori autonomi agli appalti pubblici per la prestazione di servizi o ai bandi per l’assegnazione di incarichi personali di consulenza o ricerca, in particolare favorendo il loro accesso alle informazioni relative alle gare pubbliche e la loro partecipazione alle procedure di aggiudicazione. Per l’accesso ai piani operativi regionali e nazionali a valere sui fondi strutturali europei, i lavoratori autonomi sono equiparati alle piccole e medie imprese.
Per i fondi europei, i lavoratori autonomi saranno definitivamente equiparati alle piccole e medie imprese.
Deleghe legislative al Governo
– la prima prevede la rimessione di alcuni atti pubblici (ad esempio certificazioni o autentiche) alle professioni organizzate in ordini e collegi; rispristinato nel Ddl Jobs Act Autonomi il riconoscimento del ruolo sussidiario delle professioni ordinistiche;
– la seconda consente agli enti di previdenza di diritto privato di attivare, oltre a prestazioni complementari di tipo previdenziale e socio-sanitario, altre prestazioni sociali, finanziate da apposita contribuzione, con particolare riferimento agli iscritti che abbiano subìto una significativa riduzione del reddito professionale per ragioni non dipendenti dalla propria volontà o che siano stati colpiti da gravi patologie. Le prestazioni complementari degli enti di previdenza saranno finanziate da una contribuzione facoltativa, con riferimento agli iscritti che hanno subito una significativa riduzione del reddito professionale per motivi indipendenti dalla propria volontà o agli iscritti colpiti da gravi patologie;
– la incrementa le prestazioni sociali per gli iscritti alla gestione separata Inps (prestazioni di maternità e indennità di malattia) e dà al Governo la possibilità di prevedere un aumento dell’aliquota contributiva;
– la quarta riguarda la sicurezza e tutela della salute dei lavoratori per gli studi professionali per semplificare gli oneri in ambiti (gli studi professionali) che presentano caratteristiche meno complesse rispetto ad altre luoghi produttivi.
Jobs Act Autonomi: cosa cambia per i professionisti tecnici
In vigore la legge 22 maggio 2017, n. 81, pubblicata sulla G.U. n. 135 del 13 giugno 2017, recante “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato” e meglio conosciuta come Jobs Act dei lavoratori autonomi. L’ebook affronta e commenta tutte le principali novità e i cambiamenti che la disposizione apporta al lavoro autonomo con particolare riferimento alla categoria dei professionisti tecnici (architetti, ingegneri, geometri, periti).Per ognuno dei principali temi di interesse è dedicato un capitolo:- contratti,- garanzie dei pagamenti; – partite IVA; – previdenza e assistenza per gli autonomi, – fiscalità (formazione e agevolazione delle polizze per i mancati pagamenti); – partecipazione agli appalti; – lavoro agile.Lisa De Simone, Esperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, curando alcune rubriche on line di informazione quotidiana con particolare attenzione alle sentenze della Corte di Cassazione in materia condominiale.
Lisa De Simone | 2017 Maggioli Editore
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