“Sì al Fascicolo del fabbricato, ma non senza elaborarne i dati statistici in esso contenuti”: è questa l’opinione del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali (CNPI), avvalorata da una ricerca commissionata nel 2012 al Politecnico di Milano.
Può sembrare una provocazione in questi giorni in cui, dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia, tutti parlano di Fascicolo del fabbricato, ma lo studio rilanciato in questi giorni dal CNPI, dimostra che il libretto del fabbricato, per essere efficace, deve necessariamente essere associato a indici di efficienza e qualità.
La ricerca del Politecnico commissionata dal CNPI nel 2012
È possibile mettere in sicurezza il patrimonio immobiliare italiano? Si può ottenere una mappatura ragionata dell’intero complesso edilizio? Sì. La ricerca lo dimostra.
Lo studio, andando oltre la semplice idea di Fascicolo del fabbricato, ha permesso di associare ad esso una serie di indici di efficienza (degrado, invecchiamento e documentazione), capaci di valutare lo stato documentale e soprattutto di conservazione di un immobile.
In questo modo il libretto, che purtroppo torna alla ribalta solo in occasione di tragici eventi, diventa non solo un nuovo documento da aggiungere a quelli esistenti come qualcuno pensa, ma uno strumento di misura dello stato dell’edificio e una certificazione sul suo stato di sicurezza.
Quindi non solo un elenco dei dati ma un’elaborazione statistica degli stessi.
Lo studio contiene un’articolata serie di parametri di riferimento e di procedure operative che vanno ad incidere sul libretto del fabbricato per renderlo ancora più efficace rispetto ad una valutazione puntuale di tutte le criticità.
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Si tratta in sostanza di un indice di efficienza composto da due parametri:
– indice documentale, che misura qualità e quantità di informazioni documentali in possesso del proprietario e fornisce indirettamente l’idoneità dell’immobile a svolgere le funzioni richieste, soprattutto quelle difficilmente verificabili;
– indice tecnico, che permette di valutare sia l’invecchiamento dell’edificio sia il suo stato di degrado e può essere visto come la misura della quantità di manutenzione effettuata sull’immobile
L’indice di efficienza dell’edificio nel suo complesso, quindi, non è altro che la media semplice dei due precedenti. Questi parametri, associati al Fascicolo del fabbricato, rendono lo strumento facile da consultare e aggiornare, magari subito dopo un intervento manutentivo, con un risultato che può essere reso noto dal proprietario, o dall’affittuario, con l’indicazione delle maggiori criticità, dall’amministratore, che può avere invece il quadro completo, e dal manutentore che avrà invece accesso ai dati di dettaglio.
Scarica QUI un abstract della ricerca del Politecnico di Milano
“Siamo in un paese dove ci sono troppe emergenze e poca prevenzione”, ha commentato Sergio Molinari, consigliere CNPI e responsabile del progetto, “ecco perché il fascicolo del fabbricato deve diventare la pietra miliare della sicurezza e della qualità del patrimonio edilizio. In questo senso il CNPI è impegnato da anni in attività di promozione e ideazione di questo strumento, prima con la realizzazione, nel 2010, di un prototipo di Fascicolo del fabbricato eseguito radiografando un edificio storico di un comune nel ragusano, poi con questa ricerca che punta ad accrescere sempre di più il livello di scientificità”.
“Come organi ausiliari dello Stato siamo pronti a mettere a disposizione della collettività questo patrimonio di competenze. Speriamo questa volta si comprenda che l’appuntamento con il Fascicolo del fabbricato, e quindi con la prevenzione e la sicurezza, non sia più procrastinabile. Perché tragedie come questa non debbano più essere raccontate”.
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