Imu a rischio di incostituzionalità

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Imu, meccanismi di pagamento, Imu per fabbricati rurali e decreto semplificazioni fiscali sono tutte argomentazioni molto attuali in questi giorni. Le nuove norme sembrano però avere problemi le gati alla loro incostituzionalità.

Il nuovo meccanismo di pagamento dell’Imu introdotto dal Senato nel decreto sulle semplificazioni fiscali è infatti a  rischio da questo punto di vista. Lo scrive Italia Oggi, che in particolare sottolinea il rischio di incostituzionalità nella parte in cui il meccanismo rinvia al dpcm (che palazzo Chigi dovrà emanare entro il 10 dicembre) per la modifica definitiva delle aliquote e delle detrazioni sull’abitazione principale. Recita la Costituzione, all’articolo 23: “nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge”. 
Dunque, è evidente il probleme di incompatibilità. 
A rischio è in particolare la norma che ha totalmente riscritto la tabella di marcia per i pagamenti delle abitazioni. L’acconto del 18 giugno dovrà essere pagato versando la metà dell’importo ottenuto applicando alla base imponibile le aliquote di base (0,4 per cento per le abitazioni principali, 0,76 per le altre abitazioni, 0,2 per i fabbricati rurali). I comuni iscriveranno nei preventivi le entrate da Imu sulla base degli importi predeterminati dal Mef per ciascun ente attraverso il meccanismo contabile dell’accertamento convenzionale. Entro il 30 settembre i sindaci, sulla base dei primi dati di gettito che inizieranno ad affluire a fine luglio, potranno modificare aliquote e detrazioni ed entro il 10 dicembre, con uno o più dpcm su proposta del Mef, il governo provvederà a ritoccare le aliquote e le detrazioni oggi stabilite per l’abitazione principale (200 euro più 50 euro per ogni figlio di età non superiore a 26 anni, fino a un massimo di 600 euro complessivi di detrazione). La revisione ha lo scopo di assicurare l’ammontare del gettito complessivo previsto per il 2012. Anche in questo caso, il problema consiste nel fatto che una prestazione patrimoniale non può essere imposta con dpcm.
Lo stesso vale per i fabbricati rurali e i terreni: le modifiche introdotte dalle commissioni bilancio e finanze del senato e confluite nel maxiemendamento prevedono che sempre con dpcm vengano fissate le aliquote in modo da garantire che il gettito complessivo dell’Imu rurale non superi per il 2012 le stime del Mef.

Tali problematiche sono emerse anche perchè evidenziate dal servizio studi della camera nel dossier sul decreto fiscale (dl n.16/2012) messo a punto per la commissione finanze che da oggi entrerà nel vivo dei lavori. In caso di modifiche a Montecitorio il testo dovrà tornare al Senato per un rapido, passaggio, in tempo utile per la scadenza del decreto (il 2 maggio): la commissione presieduta da Gianfranco Conte (che è anche relatore del ddl di conversione del decreto) ha già fissato per oggi pomeriggio alle 16 il termine per la presentazione degli emendamenti parlamentari. In seguito, toccherà alle proposte di modifica del governo e del relatore.

 

Come è naturale che sia, anche i deputati vorranno entrare nel merito. Alfano ha già annunciato battaglia: l’imposta municipale dovrebbe secondo lui essere una misura una tantum e per di più rateizzabile.

 

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Redazione Tecnica

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