Quale titolo edilizio è necessario per effettuare correttamente (a livello permessualistico) la posa di un chiosco prefabbricato? La risposta viene data da una recente del TAR Campania (sez. VIII Napoli) 5 maggio 2016 n. 2282, che in questa direzione riveste notevole importanza, confermando in maniera nitida l’orientamento giurisprudenziale prevalente.
A parere dei giudici, ai fini dell’installazione di un manufatto utilizzato per la somministrazione di alimenti e bevande (chiosco prefabbricato) è necessario munirsi di permesso di costruire. È necessario, infatti, valutare l’opera alla luce della sua obiettiva ed intrinseca destinazione naturale, con la conseguenza che rientrano nella nozione giuridica di “costruzione” (per la quale risulta necessario il permesso di costruire), tutti quei manufatti che, anche se non necessariamente infissi nel suolo e pur semplicemente aderenti a questo, alterino lo stato dei luoghi in maniera stabile, non irrilevante e meramente occasionale.
Per ulteriori info ed esempi integrativi leggi l’articolo Strutture per tende retrattili in terrazzo: sono opere precarie?
I manufatti non precari, in quanto funzionali a soddisfare esigenze permanenti, devono infatti ritenersi idonei ad alterare lo stato dei luoghi, con conseguente incremento del carico urbanistico, non rilevando in alcun modo la loro eventuale precarietà strutturale, la rimovibilità della struttura e l’assenza di opere murarie (come, ad esempio, per gazebo o chioschi).
In questa direzione, la “precarietà” dell’opera, che esonera dall’obbligo del possesso del permesso di costruire, postula un uso specifico e temporalmente limitato del bene, mentre la precarietà dei materiali utilizzati non esclude la destinazione del manufatto al soddisfacimento di esigenze non eccezionali e contingenti, ma permanenti nel tempo, tali per cui lo stesso è riconducibile nell’ipotesi prevista alla lett. e.5) del comma 1 dell’art. 3 del D.P.R. n. 380 del 2001 – che include tra le nuove costruzioni le installazioni di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere che siano usati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, “e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee”. Queste le valutazioni finali del tribunale amministrativo campano.
Per saperne di più in materia di interventi edilizi da esterni, con focus specifici ed esempi concreti in merito ai permessi necessari per la installazione di pergolati, pavimentazioni, gazebi, pensiline ed altri elementi di arredo (con le indicazioni normative e giurisprudenziali per una facile individuazione), Ediltecnico consiglia l’e-book intitolato Gli interventi edilizi per le opere precarie da esterni a cura di Antonella Mafrica e Mario Petrulli. All’interno sono riportate anche le norme fondamentali del T.U. Edilizia, predisposte dentro una tabella riassuntiva con annessa la modulistica uniformata di riferimento. Per una facile consultazione ed una immediata comprensione dei nodi della materia.
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