Riforma degli Appalti, cosa cambia per architetti e ingegneri?

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge delega per la Riforma degli Appalti. La norma è entrata in vigore il 13 febbraio 2016 e getta le basi del nuovo Codice Appalti, da approvare entro il 18 aprile 2016 (ndr il Consiglio dei Ministri discuterà il Codice nei prossimi giorni o forse oggi venerdì 26 febbraio). La legge fissa i criteri con cui il Governo dovrà adottare il decreto legislativo per il recepimento delle direttive europee 2014/23/UE sui contratti di concessione, 2014/24/UE sugli appalti pubblici e 2014/25/UE per i settori speciali. Le disposizioni che  prenderanno forma con il nuovo Codice Appalti, di interesse per architetti, ingegneri e geometri, dovrebbero essere le seguenti.

servizi di ingegneria e architettura non potranno più essere affidati basandosi solo sul criterio del prezzo ma su quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

La qualità architettonica sarà valorizzata con l’introduzione dei concorsi di progettazione.

Le gare non potranno essere bandite solo sulla base del progetto preliminare.

I progetti dovranno essere pubblicati online per garantire la ponderazione delle offerte.

Saranno cancellati gli incentivi alla progettazione (2%) per i dipendenti pubblici.

Sarà incoraggiato l’uso del BIM (Building Information Modeling) per la simulazione elettronica delle informazioni edilizie. Secondo la bozza del Nuovo Codice Appalti, gli strumenti telematici di modellazione elettronica e informatica per l’edilizia e le infrastrutture saranno obbligatori inizialmente negli appalti pubblici di importo superiore alla soglia comunitaria; successivamente si passerà anche agli appalti di importo inferiore. Le soglie odierne sono 5.225.000 euro per i lavori e le concessioni, 135.000 euro per i servizi e i concorsi pubblici di progettazione aggiudicati dalle autorità governative centrali, 209.000 euro per i servizi e i concorsi pubblici di progettazione aggiudicati da altre amministrazioni. (ndr: al contrario di quanto detto da Delrio due giorni fa, l’ultima bozza del Codice Appalti non contiene tempistiche stringenti di 12-14 mesi per adottare obbligatoriamente il BIM).

Il ricorso all’ appalto integrato dovrebbe essere  limitato in considerazione del contenuto innovativo o tecnologico delle opere da appaltare e in rapporto al valore complessivo dei lavori.

Altre innovazioni presenti nel nuovo Codice Appalti riguarderanno invece la materia a livello generale e ciò dovrebbe prevedere una sostanziale riduzione degli articoli di legge e regolamento, rispetto a quanto oggi previsto.

articolo di Alberto Fabio Ceccarelli

 

 

Oppure puoi acquistare i volumi singolarmente:

Alberto Ceccarelli

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento