Considerando che gli interventi di adeguamento degli impianti di riscaldamento centralizzato possono essere fatti solo a macchine ferme, i giorni lavorativi utili per i condomini che ancora non si sono adeguati alle disposizioni del decreto legislativo n. 102/2014 sono 120 … 150 al massimo. Lancia l’allarme Claudio Bianchini, presidente regionale ANACI in Lombardia, raggiunto dalla nostra Redazione a margine dell’ANACIDAY 2016, la due giorni di incontri e seminari dedicati agli amministratori di condominio, che si sono svolti lo scorso gennaio a Milano.
“Fortunatamente”, precisa Bianchini, “la quasi totalità dei nostri associati ha agito coscienziosamente, anticipando i tempi e avviando i lavori per rispettare le disposizioni sulla ripartizione del calore nelle unità immobiliari dei condomini con impianti di riscaldamento centralizzato”. Certo è che, chi ancora non si è mosso, deve rapidamente colmare il gap, poiché la data del 31 dicembre 2016 non è poi così lontana. “E in caso di inottemperanza agli obblighi di legge”, ricorda il presidente di ANACI Lombardia, “le multe sono salatissime con una forbice che va dai 500 ai 2.500 euro per ogni unità immobiliare”: un vero e proprio salasso! (leggi in proposito quanto ha scritto anche Fiorenzo Zerbetto su queste pagine)
Ma l’ANACIDAY,svoltosi il 29 e 30 gennaio scorso, a cui ha preso parte Bianchini, non è stata solo l’occasione per fare il punto sullo stato di applicazione delle norme sulla contabilizzazione indiretta del calore. “Gli amministratori di condominio sono diventati ormai dei veri e propri manager”, dice, “e questi incontri sono un’occasione per confrontarsi e per comprendere le nuove sfide e le nuove opportunità che la nostra professione offre nel panorama di oggi”.
Tra le novità che hanno tenuto banco durante la manifestazione, Bianchini cita l’introduzione, grazie alla Manovra finanziaria 2016, dell’opzione che consente di trasferire ai fornitori di beni e servizi gli sconti fiscali previsti dall’ecobonus per gli interventi di riqualificazione energetica sulle parti comuni.
“Si tratta di un’opportunità davvero interessante”, spiega il rappresentante lombardo dell’Associazione che rappresenta oltre 8mila professionisti dell’amministrazione condominiale. “Gli inquilini che per reddito non potrebbero ricevere alcun rimborso dal Fisco, i cosiddetti incapienti, oggi hanno la possibilità di realizzare lavori di miglioramento energetico dello stabile in cui abitano godendo di uno sconto sui lavori da parte dell’impresa che, in cambio, acquisirà il diritto di chiedere l’agevolazione fiscale al posto del proprietario”.
Le modalità con cui si potrà usufruire di questo meccanismo non sono state esplicitate nella Legge di Stabilità 2016, “ma entro marzo l’Agenzia delle Entrate dovrebbe emanare un’apposita circolare di spiegazione”, assicura Bianchini che, infine, chiede alla politica di chiudere con questo estenuante tira-e-molla. Quando gli chiediamo a cosa si riferisce, il presidente di ANACI Lombardia è categorico: “Sarebbe ora che il Governo si decidesse a rendere stabili le detrazioni fiscali del 50 e del 65%, evitando ogni fine anno lo stillicidio di notizie e smentite sulla proroga o meno della agevolazioni”. In sostanza, ragiona Bianchini, la stabilizzazione dei bonus attuali consentirebbe anche ai condomini di pianificare interventi migliorativi dello stato dei fabbricati e delle loro performance energetiche con un arco temporale di più ampio respiro “con indubbie ricadute positive sia sul PIL nazionale che sul gettito IVA generato dai lavori realizzati”.
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