Anas assumerà 370 tecnici altamente specializzati grazie al Sostegni bis

Il Sostegni bis autorizza Anas S.p.A. ad assumere 370 unità di personale specializzato nei settori dell’ingegneria, dell’impiantistica, dell’elettrotecnica e della manutenzione delle infrastrutture stradali

Come abbiamo visto, il 20 maggio scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Sostegni bis (>> qui ne abbiamo parlato a proposito dei nuovi contributi a fondo perduto introdotti per le partite iva). Uno specifico articolo del decreto – il numero 71, “Disposizioni urgenti per la funzionalità di ANAS s.p.a.” – autorizza Anas ad assumere, per gli anni 2021 e 2022, ben 370 unità di personale in possesso di alta specializzazione nei settori dell’ingegneria, dell’impiantistica, dell’elettrotecnica e della manutenzione delle infrastrutture stradali.

L’articolo 7 prevede la spesa di 35,5 milioni di euro per il 2021 e di 53,2 milioni di euro per il 2022 con la finalità di “garantire la sicurezza della circolazione stradale e la copertura degli oneri connessi alle attività di monitoraggio, sorveglianza, gestione, vigilanza, infomobilità e manutenzione delle strade inserite nella rete di interesse nazionale”. Con la stessa finalità, e per “assicurare l’attività di manutenzione ed ispezione della intera rete stradale“, il secondo comma dell’articolo prevede questa serie di assunzioni, che saranno con contratto di lavoro a tempo determinato.

Non sono ancora state chiarite le modalità di selezione, ma considerando che sono stati stanziati 38 milioni di euro specificatamente per queste assunzioni, di cui oltre 12 relativi all’anno in corso, prevediamo che ci saranno aggiornamenti a breve e che il processo sarà abbastanza veloce. Quello che si sa finora è che le nuove assunzioni avverranno comunque in più tranche.

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L’obiettivo di Anas è quello di utilizzare i nuovi tecnici altamente specializzati per garantire le attività di ispezione e manutenzione dell’intera rete stradale, con particolare attenzione ai 6500 chilometri di nuove arterie ricevute “in eredità” da enti locali e territoriali.

La misura punta infatti a rendere effettiva la garanzia degli standard di sicurezza e manutenzione delle strade inserite nella rete di interesse nazionale trasferite, con il Dpcm 21 novembre 2019, ad Anas dalle Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana.

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Redazione Tecnica

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