L’ENEA: le biomasse legnose usate per il riscaldamento sono dannose

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Uno studio dell’Enea ha valutato gli effetti dannosi per ambiente e salute delle biomasse legnose utilizzate per il riscaldamento. La conclusione è: a causa delle emissioni di particolato (PM 2.5), l’utilizzo delle biomasse per il riscaldamento residenziale aumenta l’inquinamento atmosferico e provoca danni alla salute. Negli scenari al 2030 considerati da ENEA in “Gli impatti energetici e ambientali dei combustibili nel settore residenziale” le riduzioni di emissioni sono inferiori se aumenta l’uso della biomassa nel settore residenziale.

Gli scenari energetici considerati da ENEA sono quello “di riferimento” a legislazione vigente, quello “a biomassa costante” (con consumo di biomasse non superiore alle stime Istat del 2014 – circa 19 Mton di biomasse legnose) e quello “decarbonizzazione 2030” in linea con gli obiettivi europei su energia e clima al 2030.

Saltiamo subito alle conclusioni su riscaldamento e biomasse legnose dello studio ENEA, piuttosto interessanti:
– le politiche di sostegno alle biomasse in funzione della decarbonizzazione vanno condizionate all’uso delle migliori e più efficienti tecnologie disponibili;

– gli standard emissivi delle tecnologie incentivabili devono diventare più rigorosi,

– sarebbero utili incentivi indiretti per la ricerca e l’innovazione su sistemi di abbattimento del particolato più efficaci e a basso costo;

– eventuali tasse ambientali per compensare le esternalità prodotte dalle varie fonti energetiche andrebbero rimodulate tenendo conto di due cose: gli impatti negativi sulla salute provocati dalle emissioni di inquinanti atmosferici come il particolato e gli impatti sul clima prodotti dalle emissioni di anidride carbonica.

Le politiche di sostegno alle biomasse legnose per uso residenziale vanno condizionate all’uso delle più efficienti tecnologie disponibili, gli standard emissivi delle tecnologie incentivabili devono essere più rigorosi e le politiche di incentivi vanno rimodulate. Bisogna tenere conto degli impatti negativi sulla salute provocati dalle emissioni di inquinanti atmosferici come, appunto, il particolato.

Gli aspetti sanitari sono stati evidenziati dallo Studio del Centro Controllo Malattie del Ministero della Salute, VIIAS (Valutazione Integrata dell’Impatto dell’Inquinamento atmosferico sull’Ambiente e sulla Salute).

“Gli impatti energetici e ambientali dei combustibili nel settore residenziale” parte dall’analisi della qualità dell’aria. In alcune zone del Paese viene evidenziata un’elevata presenza di inquinanti atmosferici e composti tossici, nonostante le (già adottate in Italia) norme europee sulle emissioni di impianti industriali e autoveicoli.

Al 2013 le emissioni complessive di inquinanti, come il particolato primario, si riducono al 2030 per effetto del miglioramento delle tecnologie adottate. Ma le riduzioni sono minori nel caso in cui ci sia un aumento dell’utilizzo di biomasse legnose nel settore residenziale. Il maggior ricorso alle biomasse nel settore civile non riduce dunque le emissioni di particolato altrettanto rapidamente che in altri, in particolare del trasporto stradale: le biomasse legnose producono oltre il 99% delle emissioni di particolato del settore civile.

 

Altre informazioni utili su come utilizzare correttamente i sistemi a biomasse le trovate qui:

 

Redazione Tecnica

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