Professionisti tecnici, la crisi continua: il punto di vista di Confedertecnica

“Finalmente una conclusione positiva e si spera definitiva per la vicenda degli ammortizzatori sociali per i liberi professionisti tecnici”, ha commentato ieri il numero uno di Confedertecnica, Calogero Lo Castro. “Un bene che finalmente sia chiaro per tutti che anche gli studi professionali avranno diritto alla Cassa integrazione in deroga, grazie all’intervento del ministero del Lavoro che ha invitato Regioni ed Inps ad attuare la recente decisione del Consiglio di Stato sulla riammissione agli ammortizzatori sociali”.

È infatti giunta in questi giorni la decisione del ministero del Lavoro di riammettere gli studi professionali al trattamento della Cassa integrazione in deroga, prendendo atto dell’ordinanza del Consiglio di Stato (n.1108 dell’11 marzo) che aveva accolto l’istanza della Confederazione italiana delle libere professioni (Confprofessioni) sulla riammissione dei professionisti al trattamento della CIG in deroga contro il decreto interministeriale del 1 agosto 2014 che invece li aveva esclusi. A parere dei giudici del supremo tribunale amministrativo, infatti, l’esclusione degli studi professionali dalla Cassa integrazione in deroga si configura come una “discriminazione operata nei confronti della categoria dei liberi professionisti e del personale che lavora presso di loro, tenuto conto dei vincoli comunitari in materia di definizione di impresa”.

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Confedertecnica, l’ente che rappresenta i liberi professionisti tecnici italiani, aveva espresso con forza nelle scorse settimane la sua posizione in materia. “Siamo preoccupati, al di là della fruizione degli ammortizzatori sociali, per il perdurare dello stato di grave crisi del settore dei professionisti tecnici – ha concluso il presidente di Confedertecnica – e porteremo le nostre istanze nei tavoli di confronto ai quali prenderemo parte nei prossimi giorni, in diversi ambiti istituzionali”.

Redazione Tecnica

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