Ingegnera con la A. L’Ordine degli Ingegneri di Bologna approva il timbro del cambiamento

Le iscritte da oggi potranno scegliere con quale titolo essere riconosciute, quindi optare per il tradizionale Ingegnere o il nuovo Ingegnera

Simona Conte 10/05/23
Non potevamo non dare questa notizia che, ripresa da quotidiani e siti, sta generando commenti di ogni tipo.

Ebbene sì! Il tema è oggetto di teorie a favore e a sfavore dell’innovazione grammaticale che prevede il riconoscimento del corrispettivo femminile per tutti quei titoli professionali che nella lingua italiana non lo hanno.

Dalla fazione dei contro: ne abbiamo proprio bisogno di questa forzatura grammaticale? Dai sostenitori: finalmente, un bel passo avanti verso la parità di genere.

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Anche l’attrice Ambra Angiolini, dal palco del Concertone del primo maggio 2023, ha detto la sua: “Tenetevi le vocali e pagateci quanto gli uomini”. Una dichiarazione provocatoria per sottolineare che il vero cambiamento deve avvenire nel quotidiano e non limitarsi al riconoscimento della desinenza, che altrimenti non ha ragione di esistere.

Ma è anche vero che da qualche parte occorre pur cominciare.

L’Ordine degli Ingegneri di Bologna ci vuole credere a questo principio di cambiamento e lo fa riconoscendo a tutte le iscritte la possibilità di richiedere il timbro professionale con la dicitura Ingegnera, con la A.

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Una questione che va oltre la grammatica

Una dissimmetria linguistica che non va sbrigata come una opinabile faccenda grammaticale, ma che va oltre collocandosi nella più ampia questione della parità di diritti.

Per questo Sofia Fantini ha portato avanti la sua lotta, verso il riconoscimento ufficiale del titolo declinato al femminile, iniziata nel 2020 e supportata dall’associazione RebelArchitetteUn traguardo finalmente raggiunto, dopo tre anni, con l’approvazione da parte del Consiglio di Bologna e del CNI.

Le iscritte da oggi potranno dunque scegliere con quale titolo essere riconosciute, quindi optare per il tradizionale Ingegnere o il nuovo Ingegnera.

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Un percorso lungo verso la diffusione dei timbri di genere e della parità. A tal proposito, la presidente di RebelArchitette Francesca Perani ha commentato: “Questo ottenimento è frutto di un’alleanza interdisciplinare di più professioniste e professionisti con età ed esperienze tra loro molto diverse ma con la stessa volontà di ottenere un diritto negato. Linguiste, ingegneri, ingegnere e architette che nel corso degli anni si sono sostenute a vicenda in un percorso lungo e fortemente dibattuto. Sofia Fantini e Giulio Piancastelli per l’Ordine di Bologna, Roberta Manca per l’Ordine di Rieti, sono state/i affiancate/i dalla nostra associazione e sostenute/i da Cecilia Robustelli accademica come consulente linguistica dell’associazione. Una campagna di diffusione dei timbri di genere che l’architetta Cinzia Bigoni ha coordinato in questi anni attraverso relazioni continue con richiedenti e ordini.”

Per Perani “L’augurio è quello che altri ordini si adeguino all’iniziativa, non solo quelli appartenenti al mondo dell’ingegneria e dell’architettura ma tutti quelli che ancora oggi non prevedono la declinazione al femminile, così da facilitare le nuove generazioni di professioniste”.

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Foto:iStock.com

Simona Conte

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