Lo scorso 4 maggio il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE) ha infatti messo online la nuova Piattaforma Bonus Ambiente, realizzata da Sogei, in attuazione del DPCM del 10 dicembre 2021, che disciplina la possibilità di ricevere un contributo, sotto forma di credito d’imposta, a seguito di erogazioni liberali in denaro a favore di interventi su edifici e terreni pubblici, per la bonifica ambientale (anche dall’amianto), la prevenzione e il risanamento del dissesto idrogeologico, la realizzazione o ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate, il recupero di aree dismesse di proprietà pubblica.
>> Vuoi restare aggiornato su queste tematiche? Clicca qui, è gratis
Commenta il Ministro Pichetto: “Con l’avvio della piattaforma diamo forma a un’iniziativa di ampio respiro civile, che permette a tutti di contribuire alla cura della nostra casa comune. Con un meccanismo trasparente e semplice ciascuno può adesso sostenere piccole e grandi opere di risanamento. Non si tratta di sostituire l’impegno pubblico, ma di dare la possibilità, a chi lo voglia, di aggiungere consapevolmente un tassello al futuro dell’ambiente italiano”.
Bonus Ambiente, come funziona
Il Bonus Ambiente è stato introdotto dal decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 10 dicembre 2021, ex articolo 1, commi da 156 a 161 della legge n. 145 del 2018. Come detto, si tratta di una misura agevolativa, sotto forma di credito di imposta, per favorire le erogazioni liberali, effettuate nei periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2018, per interventi su edifici e terreni pubblici.
Interventi ammessi
I progetti finanziabili, presentati dagli enti proprietari (o concessionari/affidatari dei beni), devono riguardare la bonifica, la prevenzione e il risanamento del dissesto idrogeologico, la realizzazione o ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate o il recupero di aree dismesse di proprietà pubblica. In particolare il provvedimento sul Bonus Ambiente cita i seguenti interventi:
- Bonifica ambientale, intesa come risanamento e riqualificazione di un’area contaminata da rifiuti o sostanze pericolose e dannose per la salute dell’uomo e per l’ambiente;
- Rimozione dell’amianto dagli edifici, intesa come rimozione ossia eliminazione dei materiali contenenti amianto mediante asportazione, smaltimento e bonifica dell’area;
- Prevenzione e risanamento del dissesto idrogeologico, intesa come contenimento o rimozione dei fattori che determinano il fenomeno di dissesto;
- Realizzazione o ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate, intesa come interventi di sviluppo e valorizzazione del verde urbano e periurbano;
- Recupero di aree dismesse, intesa come riqualificazione e riutilizzo di un’area non più adoperata, attraverso la ristrutturazione o ricostruzione di manufatti esistenti o la rinaturalizzazione a fini agricoli, ricreativi, sociali.
Leggi anche Decreto Siccità, in arrivo la nomina di un Commissario Straordinario
Credito d’imposta
Il credito d’imposta riferito al Bonus Ambiente è riconosciuto nella misura del 65% delle erogazioni liberali (in denaro (ricordiamo che per erogazione liberale – o elargizione liberale o mecenatismo – si intende un contributo in danaro elargito da un benefattore senza obblighi di controprestazione o riconoscimenti di natura economica) effettuate per gli interventi di cui sopra:
- alle persone fisiche fiscalmente residenti nel territorio italiano;
- agli enti non commerciali, intesi come enti pubblici o privati diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali (nel limite del 20% del reddito imponibile);
- ai soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica assunta, dalle dimensioni aziendali e dal regime contabile adottato, nonché alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di imprese non residenti (nel limite del 10 per mille dei ricavi annui).
Il credito d’imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo.
Ti può interessare anche Bonus edilizi, come compilare il 730/2023 con le detrazioni
Come effettuare i pagamenti
Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta del 65% previsto dal Bonus Ambiente, le erogazioni liberali devono essere effettuate avvalendosi di sistemi di pagamento tracciabili, in particolare:
- bonifico bancario;
- bollettino postale;
- assegni bancari e circolari;
- carte di credito, di debito e prepagate.
In caso di pagamento effettuato mediante conto corrente bancario o postale i dati identificativi del conto corrente devono coincidere con quelli del soggetto richiedente l’agevolazione. L’importo e i termini dell’erogazione liberale devono essere preventivamente concordati, attraverso la Piattaforma Bonus Ambiente, con la Pubblica Amministrazione promotrice dell’intervento. Ecco i dettagli della funzionalità della piattaforma.
Piattaforma Bonus Ambiente, funzionalità
Entrando sulla nuova piattaforma, una volta che gli interventi promossi dalle Pubbliche Amministrazioni proprietarie saranno stati approvati e pubblicati, si potrà avere accesso a un elenco di opere e azioni finanziabili, che verrà continuamente aggiornato dal Ministero.
Il donatore, attraverso una procedura automatizzata, potrà contattare l’amministrazione proprietaria del bene per concordare l’importo e i termini dell’erogazione liberale. Il contributo andrà poi prenotato comunicando tutti i riferimenti al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, il quale avrà 10 giorni di tempo per dare il via libera all’erogazione, mentre entro i successivi 10 giorni dovrà essere effettuato il pagamento. Previa autorizzazione del donatore, il MASE potrà poi pubblicare sul portale il nominativo del donatore e l’entità del contributo.
Sul portale sono inoltre presenti tutte le istruzioni per il riconoscimento del credito d’imposta e una serie di FAQ.
Consigliamo:
Nuovi inquinanti nelle acque ad uso umano
Questo volume tratta gli inquinanti emergenti per cui la direttiva (UE) 2020/2184 (in vigore da gennaio 2021) ha modificato e introdotto i valori di parametro e altri inquinanti ritenuti di particolare interesse dai gestori del servizio idrico integrato. L’obiettivo è delineare un quadro generale sugli inquinanti emergenti, sugli aspetti normativi e sulle tecnologie impiegate nei sistemi di potabilizzazione. Il manuale è organizzato in cinque capitoli. • Le principali novità introdotte dalla direttiva (UE) 2020/2184 da un punto di vista normativo, i nuovi inquinanti della direttiva nelle filiere idropotabili (tipologia, origine, potenziali pericoli per la salute, punti critici per la loro presenza nei sistemi di approvvigionamento e cause della presenza), i nuovi inquinanti non inclusi nella direttiva e la metodologia di analisi. • I processi e le tecnologie per la rimozione degli inquinanti introdotti dalla nuova direttiva europea e di nuovi inquinanti non inclusi nella stessa; vengono dapprima descritti gli inquinanti e la loro origine, di seguito si tratta lo stato dell’arte dei trattamenti di rimozione convenzionali e innovativi. Inoltre vengono riportati alcuni casi studio significativi e di interesse. • Analisi dei risultati di un’indagine nazionale, sulla presenza di “nuovi inquinanti” negli impianti di potabilizzazione nell’acqua grezza e nell’acqua trattata e sulle misure correttive applicate. • I Casi di studio di diversi gestori di sistemi di potabilizzazione riguardanti la risoluzione di criticità dovute alla presenza di inquinanti emergenti nelle acque ad uso umano. I parametri di interesse trattati dalle esperienze sono PFAS, legionella, torbidità, antiparassitari e cianotossine. • Le tecnologie di rimozione di inquinanti fornite da quattro aziende produttrici (IDEXX; Purolite, Sanipur, Xylem). Sabrina Sorlini Professore ordinario di Ingegneria Sanitaria Ambientale presso l’Università degli Studi di Brescia. Ha pubblicato oltre 300 lavori scientifici sul trattamento acque a uso umano, il recupero di rifiuti industriali e le tecnologie per i paesi a risorse limitate. Carlo Collivignarelli Professore emerito di Ingegneria Sanitaria Ambientale presso l’Università degli Studi di Brescia. Autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche e co-inventore di diversi brevetti, è stato membro di commissioni tecnico-scientifiche a livello regionale e ministeriale.
A cura di Sabrina Sorlini e Carlo Collivignarelli | 2021 Maggioli Editore
32.00 € 30.40 €
Bonifica Amianto: le procedure per gli interventi e le detrazioni
L’ebook è una guida operativa alle pratiche necessarie e alle detrazioni fiscali relative agli interventi di bonifica dell’amianto da abitazioni, uffici, capannoni e manufatti edilizi in genere. Nell’opera sono illustrate le istruzioni per la corretta procedura da seguire per le opere di rimozione dell’amianto e per lo sfruttamento delle detrazioni fiscali o degli incentivi previsti per il settore.Vengono illustrate tutte le formalità da rispettare nei confronti delle ASL per la predisposizione del cantiere (predisposizione del piano di lavoro, notifica, notifica preliminare, coordinatori, ultimazione dei lavori) e quelle nei confronti dei Comuni e degli enti locali.L’ebook tratta dettagliatamente anche la fiscalità relativa alla bonifica dell’amianto, esaminando l’inquadramento IVA, la possibilità di accedere alle detrazioni fiscali del 50% IRPEF per le ristrutturazioni, il credito d’imposta del 50% per i titolari di reddito di impresa con l’indicazione, passo per passo, di come spedire le domande per accedere alle agevolazioni. Un capitolo è dedicato ai fondi messi a disposizione dagli incentivi e ai bandi (Bandi ISI INAIL).L’opera è corredata da quattro casi pratici e da una rassegna riepilogativa della normativa di riferimento.Davide Galfré, Geometra, svolge la libera professione nel cuneese con passione e tenacia.
D. Galfré | 2017 Maggioli Editore
11.90 € 10.12 €
Immagine: iStock/CHENG FENG CHIANG
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento