Cappotto, infissi e isolamento termico: vantaggi, criticità e precauzioni da prendere

Infissi e cappotto sono elementi edilizi dove possono concentrarsi importanti criticità di condensa e muffa. Ecco quali sono le precauzioni da prendere per evitare criticità termiche

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Infissi e cappotto termico fungono da barriera tra l’esterno e l’interno dell’edificio e assieme al tetto contribuiscono a creare un involucro abitativo continuo e ben coibentato; una vera e propria seconda pelle.

In una condizione ideale consentono di ottenere un elevato isolamento termico, contenendo le temperature interne e isolando dall’esterno. Parlo di condizione ideale perché ci sono diverse variabili, dalla progettazione all’esecuzione dei lavori, che possono incidere sulle prestazioni finali.

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Infissi e cappotto sono anche gli elementi edilizi dove possono concentrarsi importanti criticità di condensa e muffa, patologie edili che ho trattato in modo specifico nell’articolo dedicato e nel volume Infissi e serramenti: danni e difetti – Diagnosi e correzione delle patologie edilizie dei serramenti , edito da Maggioli Editore.

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Foto 1_Volume Infissi e serramenti: danni e difetti – Diagnosi e correzione delle patologie edilizie dei serramenti di Massimiliano Aguanno e Daniele Cagnoni, edito da Maggioli Editore

I problemi si concentrano solitamente nelle connessioni tra diversi elementi dell’involucro edilizio. Per questo dobbiamo adottare maggiore attenzione a:

1. connessione cappotto e parete;
2. connessione controtelaio/infissi e cappotto termico;
3. connessione controtelaio/infissi e parete interna.

Più isoliamo l’edificio e più aumenta il rischio di criticità. In un contesto ad alte prestazioni, ponti termici e fessure possono diventare problemi di difficile risoluzione. In questo articolo non ti farò una disamina della coibentazione dell’edificio, mi soffermerò invece sul rapporto tra infissi, cappotto e isolamento termico, sulle criticità che possono insorgere in questi elementi e sulle precauzioni da prendere per evitarle.

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Approfondiremo in particolare:

1. rapporto tra infissi, cappotto e isolamento termico
2. criticità dei prodotti evoluti a livello termico
3. perché gli infissi sono un punto debole nell’involucro edilizio
4. come funziona la connessione tra infissi e cappotto
5. quali sono le possibili criticità di cappotto e infissi
6. quali precauzioni prendere quando installiamo cappotto e infissi
7. quali sono i vantaggi del controtelaio monoblocco
8. buone pratiche di progettazione dell’isolamento termico estivo

Non dimentichiamo che il controtelaio è spesso l’elemento di connessione dei giunti.

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Come possiamo migliorare l’isolamento termico dell’edificio con infissi e cappotto

Lavorando su infissi e cappotto termico perseguiamo l’obiettivo di creare un involucro abitativo che riduce la dispersione verso l’esterno e per questo:

1. installiamo infissi ad alte prestazioni con tenute ermetiche e vetri termici;
2. coibentiamo le pareti con pannelli in materiali isolanti.

Quello che otteniamo è un involucro con un isolamento continuo che ci consente di contenere il calore prodotto in modo naturale, e attraverso gli impianti tradizionali. É il tipo di intervento energetico che reputo più utile e funzionale.

Migliorare la prestazione dell’involucro abitativo crea risparmio energetico, riducendo immediatamente il fabbisogno dell’edificio.

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Perché lavorare con prodotti evoluti aumenta il rischio di criticità

Lavoriamo sempre di più con prodotti evoluti ad altissime prestazioni, tecnologie che ci consentono di ottenere tenute quasi ermetiche e di isolare al massimo l’edificio. In un contesto di questo tipo, anche la più piccola fessura potrebbe peggiorare il risultato termico o potrebbe creare criticità importanti.

Un nastro termoespandente applicato in modo non corretto, o dimensionato in modo errato, può diventare un grande punto di dispersione termo-acustica, oltretutto potrebbe dar spazio ad infiltrazioni, che a sua volta possono portare a deterioramenti precoci, condense e muffe.

La scelta di un materiale errato per isolare il giunto di posa, può inficiare la tenuta termica creando una discontinuità importante, anche l’utilizzo improprio può essere un problema grave, per questo serve una conoscenza a 360°.

All’aumentare delle tecnologie, cresce anche la complessità del processo di progettazione e installazione dei prodotti. Dobbiamo ricordarci che la prestazione di prodotto dovrebbe essere sempre trasformata in una prestazione in opera.

Scegliere un serramento ad altissime prestazioni termoisolanti significa spingersi verso una progettazione allineata dei giunti di posa e delle connessioni.

Servono competenze, formazione ed esperienza, ma soprattutto, in edilizia, serve anche la connessione tra tutte le maestranze operative, gli artigiani. Il risultato arriva sempre da un lavoro di squadra, dove, in questo caso, in prima linea ci sono sempre Progettista e Direttore Lavori.

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Perché gli infissi sono il punto più debole dell’edificio

Gli infissi, messi in rapporto con le pareti, sono il grande punto debole dell’involucro abitativo. Non smetterò mai di ripetere questo dato di fatto.

Lo spessore dell’infisso, anche di un prodotto molto performante, non può arrivare a quello della parete. Guarda bene questa rappresentazione:

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Abbiamo 50 cm di parete completa di isolante, installiamo infissi che hanno un telaio di spessore inferiore a 10 cm, con installati vetri che possono variare da 3-4-5 cm. Di fronte a questa importante differenza di spessori, il nostro compito è avvicinare il più possibile le prestazioni dell’infisso installato a quelle della parete, o della parete coibentata.

Oltre a scegliere infissi con ottima prestazione termoacustica, e con importante tenuta aria-acqua-vento, il nostro compito sarà quello di lavorare attentamente sulle connessioni, consapevoli che non possiamo arrivare ad avere prestazioni dei giunti allineate a quelle delle pareti, dobbiamo spingerci a far sì che non si abbiano “punti troppo deboli”.

Se i punti di connessione non sono curati correttamente, rischiamo di aprire la strada alle problematiche che torturano migliaia di persone ogni anno: condensa, muffa, infiltrazioni d’aria, infiltrazioni d’acqua e scarsa tenuta al rumore. Un’attenzione specifica va dedicata alla connessione tra cappotto e infissi. Ne parleremo a breve.

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Perché infissi e cappotto termico dovrebbero essere connessi in modo perfetto

Vediamo adesso la connessione tra infissi e cappotto termico; uno dei punti critici della casa coibentata.

Installare infissi isolanti e cappotto termico isola l’involucro, abbiamo elementi ad alte prestazioni che ricoprono buona parte della superficie dell’edificio.

L’involucro dovrebbe essere continuo, senza punti deboli e fessure. Immagina la parete esterna con i pannelli isolanti che proteggono le pareti, otteniamo un vero e proprio scudo termico che divide interno ed esterno. Dentro a questo scudo ci sono gli infissi, un’ulteriore barriera verso l’esterno.

Se cappotto e infissi non sono perfettamente connessi, si crea una fessura tra due elementi continui e isolati ad alte prestazioni. Proprio in quel punto di contatto si andranno a concentrare le diverse criticità.

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Foto 2_Installazione cappotto esterno e posizionamento infissi ©Daniele Cagnoni 2022

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Quali sono le principali criticità termiche dovute a un’errata connessione tra infissi e cappotto

1) Come avviene per i giunti di posa, la mancata connessione tra infissi/controtelaio e cappotto termico, funge da autostrada ad aria e umidità:

  • l’aria calda trova una via di fuga verso l’esterno, causando una dispersione termica;
  • in quel punto possono crearsi aree più fredde e accumuli di umidità, causa di condensa e muffa. A lungo andare questo processo può danneggiare anche infissi, cappotto e parete.

2) Un altro elemento da curare con attenzione è il ponte termico.

Se nel vano murario sono presenti controtelai metallici, pietre o marmi non isolati, abbiamo un elemento di continuità tra interno ed esterno. Questo elemento disperde calore, risultando più freddo. In presenza di aria calda e umida porterà inevitabilmente a situazioni di condensa e di muffa in prossimità del ponte termico.

Non perderti la video-intervista:

Danni e difetti di infissi e serramenti: prevenirli e correggerli

Quali precauzioni possiamo prendere per evitare criticità termiche con infissi e cappotto

Come abbiamo visto l’obiettivo di una corretta installazione di infissi e cappotto è creare una certa continuità termica.

  1. Il cappotto dovrà essere ben congiunto con le pareti, senza lasciare spazio a fessure.
  2. Gli infissi devono essere installati in modo corretto, con giunti ben progettati, prestanti e congrui alle prestazioni dei prodotti selezionati.
  3. Il vano murario dovrà essere correttamente progettato e predisposto:
    • nella nuova costruzione va costruito con attenzione alla termica dei materiali;
    • nella ristrutturazione/riqualificazione dobbiamo lavorare sulla predisposizione, mitigando i ponti termici con isolamenti specifici e tagli termici.
  4. infissi/controtelai e cappotto termico devono essere perfettamente connessi, senza discontinuità nelle prestazioni e fessure.

Particolare attenzione va data alle spallette del controtelaio da predisporre e connettere con il cappotto.

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Come possiamo ottenere più garanzie con il controtelaio monoblocco

Un valido strumento che ci consente di lavorare in modo precauzionale è in controtelaio monoblocco. Ne parlo anche in questo video: Foro finestra e monoblocco termoisolante.

Si tratta di un controtelaio in materiale isolante, progettato per alloggiare infissi, oscuranti ed eventuali accessori. Una volta assemblato diventa un unico blocco termico molto utile per connettere tutti gli elementi minimizzando le criticità.

Restringe anche il campo dell’ ho sempre fatto così poiché guida le diverse maestranze che si occuperanno dei lavori, aiutandole a ridurre al massimo i possibili errori.

Senza il monoblocco servirebbero una serie di lavorazioni complesse che coinvolgono cappottista, impresa edile, elettricista e intonachino, quelle lavorazioni che prese una alla volta possono diventare veramente complesse. Anche il più piccolo errore potrebbe generare criticità importanti e di difficile risoluzione.

Una volta installati gli infissi e intonacato il cappotto, difficilmente torneremo a mettere le mani su controtelai e muratura.

Come ho già detto su queste pagine, il solo monoblocco non è garanzia di lavori senza problemi, servirà curare con attenzione il perimetro dove andiamo a installarlo e garantire massima continuità termica nella parete.

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Perché l’isolamento termico non è solo invernale

Prima di concludere voglio soffermarmi sull’isolamento termico estivo.

Le estati sono diventate sempre più torride e raggiungono ormai temperature da record, quella del 2022, è un vero e proprio monito per il futuro, sulla quale dobbiamo riflettere anche a livello edile.

Se prima la priorità era proteggere dal freddo, oggi l‘isolamento termico estivo è un elemento centrale nella progettazione degli edifici.

Come avviene con il calore, cappotto termico e infissi ci aiutano a contenere anche il fresco estivo e ad isolare l’edificio dal calore esterno. La casa coibentata è più fresca a livello strutturale, si ottiene l’effetto che si vive nelle vecchie case con pareti molto spesse e nei locali interrati.

Chi ha riqualificato casa nei mesi passati, si sarà accorto di quanto fresco si riesce a contenere nei mesi estivi e come è facile raffrescare l’edificio con un uso minimo del condizionatore.

Oltre a installare il cappotto in modo corretto, servirà progettare bene gli infissi con attenzione a:

  • oscuranti: dobbiamo massimizzare la luce naturale, ma anche proteggere gli ambienti dal calore eccessivo;
  • vetro: il vetro conduce luce e calore. Possiamo prevedere vetri specifici come il selettivo per gestire ambienti molto esposti.Cappotto, infissi e isolamento termico: vantaggi, criticità e precauzioni da prendere Daniele Cagnoni Patologie edilizie Maggioli Editore 10

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Conclusioni

Cappotto termico e infissi ad alte prestazioni consentono di isolare l’edificio, interrompendo la continuità termica, devono essere ben installati e connessi in modo perfetto, in modo da evitare discontinuità e fessure.

Lavoriamo con prodotti evoluti, con altissime prestazioni. In un contesto di questo tipo anche il più piccolo punto debole può generare una patologia edile di difficile risoluzione.

Gli elementi da curare con maggiore attenzione sono gli infissi e il loro spessore ridotto li rende un ponte termico dell’involucro edilizio, per questo vanno selezionati e installati in modo corretto, avvicinandoli il più possibile alla prestazione della parete coibentata.

Per ottenere questi risultati abbiamo a disposizione i materiali moderni, ma anche le normative che fanno da guida alla progettazione. Per gli infissi il riferimento normativo è la Norma UNI 11673-1.

Più cresce la prestazione e più diventa complesso progettare e installare bene i prodotti, per gestire questa edilizia che diventa sempre più performante, la formazione diventa parte fondamentale del bagaglio di tecnici e operatori.

L’articolo è di Daniele Cagnoni (Diemme Infissi®), docente Corso di Alta Formazione sulle Patologie Edilizie- infissi, docente Legno Legno per la qualifica EQF4 sulla posa in opera degli infissi e professionista per la posa degli Infissi di Qualità Casaclima. Autore con Massimiliano Aguanno del volume Infissi e serramenti: danni e difetti – Diagnosi e correzione delle patologie edilizie dei serramenti , edito da Maggioli Editore.

Consigliamo

Infissi e serramenti: danni e difetti

Questo libro parla delle patologie dei serramenti e degli infissi, delle pratiche errate che le causano e di come prevenirle e risolverle sia in fase di progettazione che in cantiere, durante la posa in opera. L’opera si rivolge ai progettisti, ai direttori dei lavori, alle imprese edili e agli operatori di cantiere, offrendo una guida pratica completa, corredata da 150 immagini commentate, che illustrano le patologie edili legate ai serramenti, provenienti per lo più dall’esperienza degli Autori. Il manuale tratta, nelle oltre 200 pagine che lo compongono, di normative e gestione del foro finestra con un focus sulle caratteristiche dei prodotti e su come è cambiata la posa in opera dei serramenti con la UNI 11673. Sono approfondite le tipologie di serramento combinate con oscuranti e accessori e la loro gestione sia in caso di nuova installazione che in sostituzione. Ma non solo. Il libro affronta gli interventi di installazione e sostituzione, i problemi che possono verificarsi e come è possibile prevenirli. Gli Autori analizzano anche gli “errori comuni”, proponendo check-list dedicate a progettazione e installazione e “leggende metropolitane” che orbitano intorno al mondo dei serramenti, sfatando qualche mito e confermando altri. Il cuore del manuale è ovviamente dedicato alle patologie del serramento: cosa le causa e come è possibile evitarle. Completa l’opera una analitica disamina del controtelaio, dei materiali e dei loro difetti per sapere cosa serve per avere serramenti garantiti, del vetro (tipologie e caratteristiche termo-acustiche) e dell’installazione, ossia delle corrette pratiche di posa in opera dei serramenti. Gli Autori sviluppano tutto ciò con esempi pratici e indicazioni specifiche per sostituzioni e nuove installazioni. Massimiliano Aguanno Amministratore di Lema Serramenti, Geometra, docente Corso di Alta Formazione sulle Patologie Edilizie-infissi, Operatore termografico II livello – UNI 9712, Posatore certificato EQF4 – UNI 11673 e membro del Comitato Tecnico UNI/CT 033/GL 12 “Finestre, porte, chiusure oscuranti e relativi accessori”. Daniele Cagnoni Titolare di Diemme Infissi, docente Corso di Alta Formazione sulle Patologie Edilizie-infissi, docente Legno Legno per la qualifica EQF4 sulla posa in opera degli infissi, Professionista per la posa degli Infissi di Qualità Casaclima e membro del Comitato Tecnico UNI/CT 033/GL 12 “Finestre, porte, chiusure oscuranti e relativi accessori”.

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