Ponti termici sbalzi: come isolare balconi e terrazzi su edifici esistenti

Una breve guida sui passaggi da seguire e gli errori da non commettere nella progettazione dell’isolamento di sporgenze di balconi e terrazzi, che sono ponti termici lineari estremamente critici

Gli sbalzi e le sporgenze di balconi e terrazzi sono dei ponti termici lineari devastanti, che quindi diventano elementi che vanno assolutamente risolti in modo definitivo, perché con il cappotto esterno non si riesce sempre a risolvere completamente questi punti critici.

Di questo ne parla Paolo De Martin, nel Manuale di progettazione per la riqualificazione energetica , edito da Maggioli Editore, dal quale è estratto questo articolo.

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I passaggi da seguire e gli errori da non commettere

Sull’esistente non possiamo utilizzare la soluzione del disaccoppiatore a taglio termico, perché si tratta di una soluzione applicabile soltanto sul nuovo, in quanto il taglio termico è possibile solo prima della realizzazione dei balconi.

Nel caso di un edificio esistente da risanare, non facciamo altro che completare ed integrare l’isolazione con il cappotto ed isolare “a guanto” la soletta del balcone. In tal caso saranno necessari degli ulteriori lavori come ad esempio:

  • smontare e rimontare le ringhiere,
  • posare una nuova pavimentazione (anche in questi casi si può optare per la soluzione isolante con vacuum o poliuretano con spessori molto sottili, riducendo tempi e costi).

Quindi se si pensa di posare un cappotto termico e di lasciare non isolate le solette dei
balconi non si fa molta strada: può essere che si faccia il salto di due nel calcolo, con il risultato di una sicura condensa superficiale interna.

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Il problema delle quote

Con l’isolazione avvolgente “a guanto” delle solette, il tema che ci si pone è la modifica delle quote della soletta esterna rispetto al vano interno. E questo è un problema.

In quei punti dell’involucro avremo delle quote diverse e appunto in tal senso il problema di progettazione si può risolvere soltanto utilizzando isolanti molto performanti e sottili. Quindi se riusciamo a risolvere il problema con 2 cm di isolante la differenza di quota tra interno ed esterno si risolve abbastanza facilmente.

Inoltre la regola è che l’isolazione della soletta del balcone deve avere almeno uno sviluppo lineare di un metro e mezzo. Perciò tutto il balcone va isolato, compreso possibilmente anche il fronte verticale. In situazioni particolari come compromesso accettabile basta un’isolazione di almeno un metro e mezzo di sviluppo; questo anche se il balcone è più lungo di un metro e mezzo.

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Come isolare il nodo soletta balcone-parete

La soluzione ideale del nodo soletta del balcone-parete è un’isolazione in poliuretano o anche in vacuum di pochi centimetri, che va a risvoltarsi lungo tutto lo sviluppo dello sbalzo della soletta e poi si va ad agganciare e a collegare con il cappotto esterno, il quale a sua volta si va a chiudere in prossimità del cassonetto e del nodo serramento, garantendo la continuità dell’isolazione di tutto il sistema parete. Quindi questa sicuramente è la scelta ottimale che è anche abbastanza semplice da eseguire.

Sarà anche importante verificare il nodo balcone-parete, facendo un’analisi delle temperature superficiali, verificando che siano sempre al di sopra di 15°C (ideale almeno 17°C).

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Ovviamente bisognerà fare molta attenzione anche alla progettazione ed all’esecuzione della nuova soglia di confine fra esterno ed interno, che dovrà essere a taglio termico e a tenuta all’aria e all’acqua: dobbiamo fare molta attenzione a questo dettaglio della soglia, che andrà impermeabilizzata con una doppia guaina orizzontale e verticale, e con un taglio termico in gomma isolante.

Anche la parte verticale sopra la soglia del balcone andrà isolata per circa 30 cm, con un materiale isolante resistente agli urti e all’umidità, facente parte del sistema a cappotto termico (XPS o vetro cellulare).

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Manuale di progettazione per la riqualificazione energetica

Questo manuale affronta il tema della riqualificazione e del risanamento energetico degli edifici esistenti dal punto di vista concettuale e tecnico, offrendo al lettore uno strumento operativo per progettare e porre in opera correttamente tutti gli interventi volti al miglioramento delle prestazioni energetiche dell’involucro edilizio. Il testo affronta diversi argomenti, a partire dai concetti generali relativi a materiali e posa in opera. In seconda battuta si analizzano i sistemi costruttivi, i sistemi di parete e i materiali isolanti, poiché è necessario conoscere i materiali, le loro caratteristiche e costi per poi riuscire ad applicarli al meglio. Nella terza parte si trattano: l’isolamento interno e il cappotto esterno sempre nell’ottica della riqualificazione degli edifici con la relativa messa in opera e i possibili errori di posa. Un focus fondamentale del testo è l’analisi dei ponti termici e la soluzione dei nodi fondamentali: parete-solaio, sbalzi, tetto, isolamento del tetto e ultimo solaio. L’analisi degli elementi quali finestre, davanzali, serramenti e cassonetto, rappresenta il cuore dell’ultima parte del manuale. Paolo De Martin Architetto libero professionista, consulente energetico per l’Agenzia CasaClima dal 2002. Svolge per conto dell’Agenzia CasaClima e altri enti attività di formazione tecnica a convegni, seminari e fiere di settore in ambito nazionale e internazionale sul tema della progettazione energeticamente efficiente e sul risanamento dell’esistente.

Paolo De Martin | 2021 Maggioli Editore

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Foto:iStock.com/pastorscott

Redazione Tecnica

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