L’efficienza nei tempi di aggiudicazione degli appalti pubblici è il focus del rapporto dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) “Analisi dei tempi di aggiudicazione degli appalti in Italia e in Europa sulla base dei dati TED”. Dal report 2024 è emerso che i tempi di aggiudicazione delle procedure di appalto in Italia risultano tra i più lunghi in Europa.
Nel periodo 2018-2022, l’Italia ha registrato una media di 279 giorni contro gli 84 giorni della Germania, i 102 della Francia e i 180 della Spagna.
Analizza di seguito alcuni dati e le cause alla base di tale inefficienza, così come riportato nel Rapporto ANAC 2024.
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Indice
Il confronto tra i principali Paesi europei
L’analisi ANAC, basata sui dati TED (Tenders Electronic Daily), evidenzia una significativa disparità tra l’Italia e gli altri grandi Paesi europei. I 279 giorni necessari in media per le aggiudicazioni italiane contrastano con i tempi molto più contenuti di Germania e Francia. Anche nel confronto con la Spagna, seppur meno marcato, il divario rimane evidente.
Queste differenze persistono non solo nelle procedure che adottano il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV), ma anche in quelle basate sul prezzo più basso. Per queste ultime, l’Italia richiede in media 195 giorni, rispetto ai 145 della Spagna, 95 della Francia e 54 della Germania.
Cause principali del divario e fattori migliorativi
Due fattori emergono come determinanti principali.
Normative e regolamenti: in Italia, il tempo minimo legale tra l’aggiudicazione e la stipula del contratto (standstill period) è più alto rispetto ad altri Paesi. Mentre la Germania e la Spagna richiedono un periodo minimo di 15 giorni e la Francia 11, l’Italia ne prevede 35. Ciò rappresenta una differenza strutturale di circa 20 giorni.
Capacità amministrativa: le stazioni appaltanti italiane mostrano una carenza di competenze specialistiche rispetto a quelle di altri Paesi. La Commissione Europea ha evidenziato come molte amministrazioni italiane manchino di figure con formazione economica o gestionale, concentrandosi su profili legali meno adeguati alla complessità delle gare pubbliche. In Germania, ad esempio, l’investimento in formazione del personale e il supporto di consulenti specializzati risultano strumenti chiave per una maggiore efficienza.
Contenzioso: la Commissione Europea sottolinea come l’eccessiva farraginosità del Codice degli appalti, allora vigente, generasse un elevato contenzioso tale da comportare inevitabili costi in termini di efficienza.
Nel Rapporto ANAC viene riportato che da una prima analisi quantitativa dei dati TED, emerge che tra i fattori positivamente correlati con una riduzione nei tempi di aggiudicazione figurano: l’utilizzo di aste elettroniche, di procedure accelerate e del joint procurement (bandi emanati da più pubbliche amministrazioni che operano congiuntamente impiegano mediamente 4-5 giorni di meno). Viene però precisato che i risultati non sono sempre robusti a variazioni nel campione analizzato.
Progressi recenti in Italia
Nonostante i dati complessivi evidenzino inefficienze, l’Italia ha fatto registrare miglioramenti significativi. Nel 2021, i tempi medi di aggiudicazione sono scesi a 243 giorni, raggiungendo i 201 giorni nel 2022. Questo calo è stato attribuito a riforme normative introdotte con il Decreto Semplificazioni (DL 76/2020), che ha stabilito termini massimi per l’aggiudicazione (6 mesi per le gare sopra soglia) e introdotto responsabilità per danno erariale per i dirigenti in caso di ritardi.
L’estensione dell’inversione procedimentale, che consente di verificare la documentazione amministrativa solo per l’aggiudicatario, è un altro strumento che ha accelerato le procedure. Questa misura, già applicata in settori speciali, è stata estesa ai settori ordinari fino al 2023, con risultati evidenti in termini di riduzione dei tempi.
Strategie per migliorare ulteriormente
Nonostante i progressi, l’Italia ha ancora margini di miglioramento. Alcune raccomandazioni includono:
- formazione e supporto tecnico: investire in programmi di formazione specifici per il personale delle stazioni appaltanti, prendendo esempio da modelli come quello tedesco o francese;
- digitalizzazione: incrementare l’uso di aste elettroniche, che si sono dimostrate efficaci nel ridurre i tempi medi di aggiudicazione fino a 56 giorni;
- semplificazione normativa: ridurre ulteriormente i termini minimi legali mantenendo alti standard di trasparenza e competitività.
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Il Nuovo Codice degli Appalti 2023 commento operativo
Quest’opera costituisce uno strumento operativo per la conoscenza e l’utilizzo delle modifiche normative introdotte dal Nuovo Codice degli Appalti (decreto legislativo n. 36/2023) nei vari ambiti delle procedure relative ai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.Anche per questo quaderno l’organizzazione del testo ha mantenuto l’impostazione di riconoscibilità delle informazioni presentate in modo da facilitare la consultazione dei vari argomenti trattati utilizzando schemi e tabelle che restituiscono con immediatezza gli aspetti di sintesi dei vari argomenti.Le parti di testo con i riferimenti normativi (riportate integralmente) sono limitate soltanto agli elementi di maggior rilevanza per consentire l’immediata verifica del dettato normativo letterale degli aspetti più importanti.Sono affrontati tutti i temi e gli aspetti teorico.pratici per il direttore dei lavori, nello specifico:◾ Il responsabile unico del procedimento◾ La programmazione e la progettazione di lavori e degli acquisti di beni e servizi◾ Validazione, verifica e iter autorizzativo del progetto◾ Stazioni appaltanti ed operatori economici◾ Contratti di importo inferiore alle soglie di rilevanza europea◾ Scelta del contraente◾ Esecuzione delle opere◾ Contenzioso e strumentiMarco AgliataArchitetto, libero professionista, impegnato nel settore della programmazione, esecuzione e monitoraggio di opere pubbliche e private, esperto di problematiche ambientali, energetiche e della sicurezza.Svolge attività di consulenza per Enti pubblici e privati sulla programmazione e utilizzo delle risorse nazionali e comunitarie, progettazione, direzione lavori, attuazione, gestione e manutenzione degli interventi con particolare riguardo al recupero edilizio, difesa del suolo, valorizzazione territoriale e sostenibilità ambientale.È autore di numerosi volumi in materia di opere pubbliche e problematiche ambientali.
Marco Agliata | Maggioli Editore 2023
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