TASI 2014: ma l’inquilino è davvero tenuto al pagamento?

La scadenza per il pagamento della prima rata della TASI 2014 nella maggior parte dei Comuni italiani (oltre 5mila tra cui Roma, Milano e Napoli) sta per giungere: mancano poco più di 2 settimane al 16 ottobre, la data entro cui dovrà essere pagato l’acconto del tributo sui servizi indivisibili.

A riguardo, particolare interesse sta rivestendo in questi giorni la questione relativa al pagamento di una quota variabile di tributo da parte di inquilini e detentori in genere. La figura del detentore rappresenta infatti, con tutta probabilità, una delle novità più rilevanti all’interno di profili disciplinari della TASI, il nuovo tributo sui servizi indivisibili che ha sostituito l’IMU sulla prima casa.

Per sapere tutto sulle modalità di pagamento del tributo e per calcolare l’importo da pagare consulta l’articolo-tutorial TASI 2014: come si calcola e come si paga in 4 semplici mosse.

Chi è il detentore?
Bisogna innanzitutto chiarire il fatto che il detentore è colui che utilizza l’abitazione ad un titolo diverso dalla proprietà (o da un qualsiasi altro diritto reale di godimento): come può essere ad esempio un inquilino o un conduttore.

Il detentore paga: ecco quanto
Come si pone questa figura in relazione con la TASI 2014? Esplorando il testo della Legge di Stabilità ci si imbatte nel comma 681, nel quale si afferma che titolare del diritto reale (possessore) ed occupante (inquilino) sono ambedue titolari di una autonoma obbligazione tributaria: nella fattispecie la norma stabilisce testualmente che “l’occupante versa la TASI nella misura, stabilita dal comune nel regolamento, compresa fra il 10 e il 30 % dell’ammontare complessivo della TASI (…). La restante parte è corrisposta dal titolare del diritto reale sull’unità immobiliare”.

Pertanto l’inquilino paga una quota certamente inferiore alla metà del totale del tributo gravante sull’abitazione, nella quantità (compresa tra il 10 e il 30 per cento) stabilita dall’Amministrazione di riferimento nel Regolamento comunale.

Per approfondire il tema leggi l’articolo IMU e TASI 2014: nelle abitazioni in comodato paga solo il proprietario.

E nel caso di una molteplicità di inquilini?
Nel caso di pluralità di conduttori (od affittuari) questi sono tenuti ad assolvere l’imposta solidalmente tra loro nei confronti dell’Amministrazione comunale: pertanto in teoria ciascuno di essi deve pagare l’intero importo del tributo. Ovviamente il pagamento dell’intera cifra da parte di uno solo dei detentori libera tutti gli altri dall’obbligazione: rimane salvo in questo caso il diritto del detentore pagante a rivalersi sugli altri in maniera proporzionale. L’ipotesi più percorribile nelle situazioni di molteplicità di inquilini rimane quella della suddivisione del tributo sulla base della superficie occupata da ciascun conduttore. In tal modo si evitano inutili equivoci e dannose confusioni.

A ciò va aggiunto che nel caso di utilizzo temporaneo dell’abitazione da parte della figura del detentore per un periodo di durata non superiore a 6 mesi nel corso dell’anno, questi non è tenuto al pagamento della quota di TASI.

Redazione Tecnica

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