Sviluppo, dal Cipe finanziamento per edilizia e risanamento ambientale

5,5 miliardi di euro da destinare a Mezzogiorno, apertura di nuovi cantieri e infrastrutture, rilancio edilizia abitativa e scolastica, contrasto del rischio idro-geologico: il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha dato il via al finanziamento del Fondo Sviluppo e Coesione.

Il Cipe ha stanziato per il Veneto oltre 500 milioni che avranno, come campo di utilizzo, cinque assi prioritari relativi ad attività infrastrutturali e uno di assistenza tecnica che, come previsto dal Governo, serve a finanziare azioni per una miglior realizzazione del programma.
Diverse le linee di intervento:
– ‘atmosfera ed energia da fonte rinnovabile’ (100 milioni), con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici, efficientare gli edifici pubblici e sostenere la mobilità collettiva con priorità alla propulsione ecocompatibile;
– ‘difesa del suolo’ (61 milioni), con l’obiettivo di lavorare alla prevenzione e al mantenimento della risorsa idrica, alla riduzione del rischio idrogeologico e alla difesa degli insediamenti, oltre che a contrastare l’erosione costiera;
– ‘beni culturali e naturali’ (76 milioni), per lavori di conservazione e fruizione dei beni culturali, promozione di attività ed eventi culturali, valorizzazione e tutela del patrimonio naturale e della rete ecologica regionale;
– ‘mobilita’ sostenibile’ (182 milioni), da investire nel Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR), in impianti a fune in sistemi di trasporto collettivo a basso impatto ambientale e in piste ciclabili;
– ‘svilupp0 locale’ (80 milioni), per i servizi sovra-comunali sostenibili e per il recupero di siti produttivi ed artigianali di pregio architettonico; oltre che per progetti integrati di area o di distretto turistici culturali e sostenibili e per la riqualificazione dei centri urbani e della loro capacita’ di servizio.

 

Ecco le principali decisioni del Cipe con i relativi importi finanziari:
1) Nuove reti ferroviarie e infrastrutturali. Il Cipe ha espresso parere positivo sullo schema di aggiornamento del contratto di programma Rete Ferroviaria Italiana 2010-11, intervenendo su pregresse riduzioni di risorse e allocando fondi aggiuntivi netti pari a 3,9 miliardi di euro. Recepiti tutti gli interventi inseriti nel Piano di Azione Coesione, tra cui gli assi ferroviari “Napoli-Bari-Lecce/Taranto” (790 milioni di euro), “Salerno-Reggio Calabria” (240 milioni), “Potenza-Foggia” (200 milioni).
In un secondo momento il Ministero dei Trasporti intende inserire la parte “servizi” nello stesso contratto. Il CIPE ha inoltre assegnato circa 1584 milioni di euro per interventi che hanno già maturato obbligazioni vincolanti e ulteriori 970 milioni di euro per ulteriori opere infrastrutturali (354 milioni di euro).

 

2) Contrasto al rischio idro-geologico. Ampi territori del nostro Mezzogiorno, attualmente minacciati da rischi di calamità naturali, saranno resi di nuovo pienamente fruibili ed i cittadini potranno presto riappropriarsene. Questo sarà possibile grazie alla delibera “frane e versanti” approvata oggi dal Cipe, che finanzierà con 679,7 milioni di euro (di cui 352 milioni messi a disposizione dalle Regioni sui Programmi attuativi regionali e 262 milioni attraverso i Programmi attuativi interregionali) la realizzazione di 518 interventi identificati tra il 2010 e il 2011 attraverso un processo di leale collaborazione tra le sette Regioni del Sud interessate, il Ministero per l’Ambiente e la Coesione Territoriale. Le sette Regioni del Mezzogiorno che beneficeranno degli interventi saranno Basilicata, Calabria Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (Allegato 1).
Sbloccati dal Cipe anche 39 milioni di euro per il Fondo nazionale per la montagna per interventi di viabilità e difesa del suolo e 15 milioni di euro per la compensazione dei territori che ospitano centrali nucleari dismesse e impianti del ciclo combustibile nucleare.

 

3) Piano nazionale di edilizia scolastica e universitaria. Sbloccati 556 milioni di euro per l’edilizia scolastica. Questa somma prevede il trasferimento di 456 milioni destinati a specifici interventi di messa in sicurezza delle scuole di tutto il territorio nazionale (due terzi al Sud) così come definito nel Programma straordinario di interventi urgenti finalizzati alla prevenzione e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi, anche strutturali, negli edifici scolastici, già approvato in seno al tavolo tecnico istituito presso la Conferenza Stato-Regioni. Infine, fino a 100 milioni serviranno per la costruzione di nuovi plessi. In questo caso sarà possibile edificare strutture che siano all’avanguardia in termini di efficientamento e consumo energetico, e che possano assolvere, oltre alla funzione educativa, anche a quella di centri di aggregazione per i cittadini, in un’ottica della scuola come centro civico cittadino. Per le Università, invece, le risorse complessive a disposizione ammontano a 1,2 miliardi, come era stato previsto dal Piano messo a punto dal ministro per Affari regionali e la coesione territoriale del precedente governo. I fondi saranno destinati a nuovi edifici per gli atenei, residenze per gli studenti e strutture per incubatori di imprese.

 

4) Piano nazionale di edilizia abitativa. Semaforo verde anche al piano che prevede interventi di edilizia abitativa sociale e scolastica, inseriti negli accordi di programma tra Stato e Regioni, in particolare quelli con Calabria, Abruzzo e Lazio. Gli interventi destinati alla costruzione di residenze comportano, complessivamente, la costruzione o la riqualificazione di 1.689 alloggi con un costo di 212 milioni di euro. Considerati gli accordi già approvati con altre 15 regioni, il Piano prevede una spesa complessiva di oltre 2,9 miliardi di euro (2,1 miliardi privati) nei prossimi cinque anni; per il 2012 è ragionevole prevedere che verranno realizzati parte degli interventi di recupero e ristrutturazione con una spesa stimata intorno ai 300 milioni di euro.

 

5) Rifinanziamento del Fondo Sviluppo e Coesione. Il Cipe ha confermato l’impegno assunto dal Governo con gli enti locali il 17 gennaio approvando delibere sulla programmazione nazionale e regionale del Fondo Sviluppo e Coesione. Una prima delibera garantisce un quadro di certezza sul finanziamento effettivo, riallocando i tagli per circa 10,5 miliardi stabiliti con diversi provvedimenti del precedente governo.
Inoltre il Parlamento ha a suo tempo stanziato 2.800 milioni di euro, destinati a ripristinare la copertura degli investimenti ritenuti indifferibili. Ciò è stato effettuato, in primo luogo salvaguardando tutti gli impegni caratterizzati da impegni giuridicamente vincolanti, quindi identificando una serie di interventi in base al loro grado di urgenza o di maturazione progettuale: edifici scolastici da mettere in sicurezza, interventi per il dissesto idrogeologico, interventi a favore delle imprese e carceri e ulteriori opere infrastrutturali (Allegato 2).

Redazione Tecnica

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