L’introduzione del nuovo Decreto Legge Salva-Conti in materia di Superbonus ha sollevato preoccupazioni significative tra gli operatori del settore dell’efficienza energetica.
Le modifiche apportate alla disciplina dei crediti d’imposta e degli interventi edilizi, mirate a restringere l’accesso a determinati incentivi, potrebbero mettere a rischio i cantieri già avviati e gli obiettivi di efficienza energetica delineati nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).
Il DL in questione introduce misure che limitano l’accesso allo sconto in fattura, restringono la platea dei soggetti beneficiari e più drasticamente, eliminano la possibilità per gli operatori del mercato di beneficiare della remissione in bonis. Queste novità normative hanno suscitato l’allarme di Assistal, l’associazione di Confindustria che rappresenta le aziende impegnate nei servizi di efficientamento energetico, in una recente audizione presso la Commissione Finanza e Tesoro del Senato.
Vediamo di seguito quali sono le preoccupazioni manifestate dall’associazione e le proposte avanzate.
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Indice
Superbonus: le preoccupazioni e le proposte di Assistal
Durante l’audizione, Assistal ha messo in luce le proprie preoccupazioni, sottolineando come l’articolo 1 comma 5 del DL potrebbe ostacolare l’avvio di nuovi interventi di efficientamento, già pianificati ma non ancora iniziati.
L’associazione ha proposto l’abrogazione di tale articolo o, in alternativa, l’introduzione di un periodo transitorio che consenta l’avvio dei progetti pianificati. L’obiettivo è evitare la chiusura di cantieri e progetti avviati sulla base degli incentivi ora a rischio, prevenendo così potenziali controversie e un impatto negativo sulla collettività.
Inoltre, riguardo all’articolo 2, Assistal ha evidenziato come l’esclusione della disciplina della remissione in bonis per gli interventi di recupero edilizio e di efficientamento energetico limiti drasticamente le opzioni disponibili per sconto in fattura o cessione del credito. Questo cambiamento rappresenta un ostacolo significativo per tutte le parti coinvolte, compromettendo la realizzazione di attività pianificate in buona fede.
Alla luce di queste criticità, Assistal ha richiesto di valutare il mantenimento dell’istituto della remissione in bonis per un periodo più esteso o, in subordine, di adottare una gradualità ragionevole nelle sanzioni per l’invio tardivo delle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate. L’associazione evidenzia l’importanza di norme chiare e stabili per favorire investimenti a lungo termine nel settore dell’efficienza energetica e della sostenibilità, in linea con gli obiettivi del PNIEC.
Continue modifiche legislative sono un ostacolo per le imprese
Le preoccupazioni espresse da Assistal riflettono l’urgenza di un dialogo aperto tra il governo e i comparti produttivi per garantire un quadro normativo coerente e favorevole alla transizione energetica.
Per Roberto Rossi, presidente di Assistal, l’incertezza generata dalle continue modifiche legislative rappresenta un ostacolo per le imprese, che si trovano a navigare in un contesto sempre più complesso e sfidante. È fondamentale, quindi, che le nuove normative tengano conto delle reali esigenze del settore, per non compromettere gli obiettivi di efficienza energetica e sostenibilità da raggiungere.
Dal comunicato stampa di Francesco Tedeschi, Ufficio Comunicazione & Media relations per Assistal
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