>> Vorresti ricevere news come questa? Clicca qui, è gratis
La nuova misura è contenuta nella revisione del Regolamento Ecodesign 813/2013 (discussa giovedì 27 aprile in un Consultation Forum della Commissione europea) recante modalità di applicazione della direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio in merito alle specifiche per la progettazione ecocompatibile degli apparecchi per il riscaldamento d’ambiente e degli apparecchi di riscaldamento misti.
Parliamo di divieto che tuttavia non è espressamente citato nella bozza del testo in revisione, che invece disciplina gli standard tecnico-produttivi talmente stringenti da ridurre al minimo il perimetro degli apparecchi idonei al riscaldamento degli ambienti.
Andiamo ad analizzare quali sono state le reazioni delle associazioni di categoria e perché le nuove limitazioni potrebbero essere in contrasto con quanto previsto dalla Direttiva EPBD Case Green.
Leggi anche: Il Parlamento Europeo approva la Direttiva EPBD Case Green
Indice di efficienza al 115% blocca l’immissione delle caldaie sul mercato
Proxigas (l’Associazione che riunisce le imprese della filiera del gas naturale), Assogasliquidi (l’Associazione di Federchimica che rappresenta le imprese del comparto dei gas liquefatti), Assotermica (l’Associazione dei produttori apparecchi e componenti per impianti termici), Federcostruzioni (Federazione delle costruzioni), Ance (l’Associazione nazionale costruttori edili) e Applia Italia (l’Associazione dei produttori di apparecchi domestici e attrezzature professionali) ritengono che un indice di efficienza al 115% per le caldaie a gas, richiesto dall’Ecodesign, rappresenta di fatto un divieto di immissione sul mercato di tutte le caldaie, comprese quelle alimentate con gas rinnovabili.
Alberto Favero, amministratore delegato della Baxi spa di Bassano e vicepresidente di Confindustria Vicenza commenta così la bozza del Regolamento «nessun apparecchio adesso in commercio potrà soddisfare i requisiti richiesti per il 2029. E così si rendono vani tutti gli sforzi effettuati dalle nostre aziende, cioè gli investimenti per realizzare prodotti più sostenibili».
Non perderti: La casa senza gas: la pompa di calore
L’Europa propende verso l’elettrico, ma le aziende del settore che hanno investito anche su altre tecnologie ritengono fondamentale la diversificazione. Alberto Montanini, presidente di Assotermica si auspica che «si proceda invece nella direzione di un approccio multi-tecnologico e multi-energetico, che incentivi la diffusione delle più recenti tecnologie “hybrid ready” e “green gas ready”, che già oggi sono pronte a funzionare con miscele crescenti di biocombustibili e idrogeno. La soluzione per ottenere i risultati auspicati in ottica di indipendenza energetica e transizione ecologica è consentire la convivenza di più tipologie di apparecchi, anche per scongiurare il rischio che si crei un mercato secondario di apparecchi antiquati, inefficienti e poco sicuri, che continueranno comunque a restare in molte case».
Le associazioni di settore inoltre evidenziano che la revisione del Regolamento va in contrasto con la proposta di Direttiva EPBD Case Green. Vediamo perché.
Potrebbe interessarti: Direttiva UE Case Green. Non è una tassa iniqua, è una chance per avere futuro
Sistemi di riscaldamento con gas green: sì o no?
Ricordiamo che si parla di uno stop caldaie a gas già nella Direttiva EPBD Case Green che prevede sia per i nuovi edifici, sia per quelli esistenti in fase di ristrutturazione il divieto di utilizzo di sistemi di riscaldamento a combustibili fossili, specificando che gli Stati membri non dovranno più offrire “incentivi finanziari per l’installazione di caldaie individuali che usano combustibili fossili (…) al più tardi da gennaio del 2024“.
Il termine del nuovo obbligo è imminente ma le modalità di messa in atto della misura sono ancora in dubbio >> continua a leggere l’articolo La Direttiva Case Green cambia i Bonus Edilizi <<
Ma mentre la Direttiva EBPD Case Green salva i sistemi di riscaldamento che utilizzano gas green, il Regolamento Ecodesign risulta più rigoroso ed esclude dalla cerchia degli apparecchi idonei anche quelli alimentati con biometano e idrogeno.
Per avere maggiori conferme, bisognerà attendere l’ok del Parlamento e del Consiglio, che non potranno modificare il testo ma dovranno approvarlo o respingerlo. Il Regolamento Ecodesign una volta approvato sarà direttamente applicato negli Stati membri senza norme di recepimento nazionali.
Hai già visitato la sezione Risorse Gratuite di Ediltecnico?
Qui trovi ebook e corsi online utili per la professione
Consigliamo
Novità editoriali
Foto:iStock.com/demaerre
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento