Spreco acqua: ogni anno si perdono nella rete 7,6 miliardi di metri cubi

Le perdite nelle infrastrutture idriche, l’uso eccessivo nelle attività agricole e domestico-industriali contribuiscono all’esaurimento della risorsa idrica. Affrontare lo spreco idrico è un passo essenziale verso la sostenibilità ambientale e la tutela dei territori

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Il dato è allarmante ed è riportato nel report ANCE – Cresme (novembre 2023). Ogni anno si perdono nella rete 7,6 miliardi di metri cubi di acqua, complessivamente il 22% dell’acqua prelevata. Uno spreco che oltre a dipendere dall’invecchiamento della rete di adduzione, è associato alla mancata manutenzione.

Nel dossier viene evidenziato che, pur essendo disponibile (per ora) in Italia, la risorsa idrica rappresenta un bene sempre più prezioso e saperlo gestire, soprattutto in ambito urbano, è fondamentale. L’acqua è una risorsa finita; la sua conservazione è cruciale per il nostro futuro.

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Affrontare lo spreco idrico è un passo essenziale verso la sostenibilità ambientale e la tutela dei territori. Le perdite nelle infrastrutture idriche, l’uso eccessivo nelle attività agricole e domestico-industriali contribuiscono all’esaurimento della risorsa idrica.

Vediamo di seguito qual è il settore che utilizza maggiormente le risorse idriche e quanta acqua si spreca per regione.

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Chi utilizza di più l’acqua

La domanda complessiva di acqua vede un volume di risorsa prelevato in media all’anno, stimato da ISTAT, pari a 34,2 miliardi di metri cubi di acqua, così distribuiti:

  • 47% Agricoltura (16 miliardi di metri cubi),
  • 28% Servizio Idrico Integrato (9,5),
  • 18% Industria (6,1),
  • 4% Zootecnia (1,6),
  • 3% Energia (1,0).

Ma, al netto delle perdite nei sistemi di distribuzione, risultano utilizzati in media ogni anno 26,6 i miliardi di metri cubi, così distribuiti:

  • 51% Agricoltura (13,6 miliardi di metri cubi),
  • 21% Industria (5,5),
  • 20% Servizio Idrico Integrato (5,2),
  • 5% Energia (1,4),
  • 3% Zootecnica (0,9).

La differenza tra volumi prelevati e volumi utilizzati mostra l’elevato livello di dispersione annua di ottima risorsa per tutti gli usi pari a 7,6 miliardi di metri cubi di acqua.

Per quanto riguarda il solo uso civile dell’acqua si calcola che:

  • prelievi: 9,5 miliardi di metri cubi
  • utilizzi: 5,2 miliardi di metri cubi
  • perdite: oltre il 40%

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Spreco acqua: il problema delle perdite

Le perdite nei sistemi di fornitura d’acqua emergono come una sfida primaria per una gestione efficiente e sostenibile. Nonostante sforzi significativi da parte dei gestori del servizio idrico per migliorare la misurazione dei consumi, la quantità di acqua persa risulta elevata, registrando un’impressionante media di 157 litri al giorno per persona. Se si considera un consumo pro capite pari alla media nazionale, la quantità di acqua dispersa nel 2020 sarebbe stata sufficiente per soddisfare le esigenze idriche di oltre 43 milioni di persone per un intero anno.

Nel dossier ANCE – Cresme si legge che le differenze tra i territori sono significative. In nove regioni le perdite idriche totali in distribuzione sono superiori al 45%, con i valori più alti in Basilicata (62,1%), Abruzzo (59,8%), Sicilia (52,5%) e Sardegna (51,3%). Di contro, tutte le regioni del Nord hanno un livello di perdite inferiore a quello nazionale, ad eccezione del Veneto (43,2%); il Friuli-Venezia Giulia, con il 42,0%, è in linea con il dato nazionale. In Valle d’Aosta si registra il valore minimo (23,9%), seppur in aumento di circa due punti percentuali rispetto al 2018. In circa una regione su quattro le perdite sono inferiori al 35%.

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Redazione Tecnica

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