Il cambiamento del web da 1.0 a 2.0 è stato accompagnato negli ultimi anni dalla larga diffusione dei software open source. Due cambiamenti “fratelli”, figli una stessa nuova grande opportunità: usare il web non come si usa e usava un libro ma avere la possibilità di creare contenuti e di condividerli senza particolari restrizioni, e modificando radicalmente la funzione dell’editore, che non è più l’unico possessore di contenuti, ma è uno dei tanti.
Alcuni editori si sono resi conto del cambiamento e sono cambiati, altri no. Il software open source è un’opportunità per tutti i professionisti, anche, ma non solo, dal punto di vista economico. Nella situazione in cui ristagna il mondo del lavoro, e in particolare l’edilizia, avere la possibilità di usufruire di strumenti gratuiti e affidabili è un ottimo punto di partenza.
Uno strumento utile ai professionisti potrebbe essere una raccolta di software che aiuti il professionista a capire quali sono quelli più affidabili e quali no, un elenco critico delle migliori esperienze. Mi riferisco in particolare ai software open source per gli architetti e gli urbanisti.
Non diciamo che Maggioli è un editore illuminato, ma ha avuto l’idea di realizzarla questa raccolta, sulle pagine di “Software gratuito per l’Architettura e l’Urbanistica. Strumenti, metodi, teoria”: Matteo Ballarin, insegnante di discipline della Rappresentazione presso la Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano, lo IUAV e l’Accademia delle Belle Arti di Bologna, ci guida lungo un interessante percorso di software CAD/BIM, per modellazione 3D e rendering, GIS, per il rilevamento e la grafica.
All’interno del volume troverete i link per i download, ma non solo. I primi capitoli sono dedicati alle definizioni che è necessario conoscere (freeware, shareware..), allo stato dell’arte, alla storia e alle teorie legate ai software gratutiti.
Maggioli, in questo caso, si pone quindi come editore che diffonde i contenuti, assolvendo alla propria funzione più tradizionale, ma anche come divulgatore di contenuti gratuiti, parallelamente a quella che ormai è una cultura consolidata: il software open source.
Un’ottima raccolta, utile ai professionisti che vogliono avviare il proprio studio da zero o che vogliono rinnovarlo.
Aspetto di vedere cosa succederà ai software open source, e agli editori tradizionali, quando il web 3.0 (l’internet delle cose) sarà più diffuso.
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