Con l’emergenza neve torna di grande attualità il tema della sicurezza e della riqualificazione degli edifici scolastici. Negli ultimi giorni, a causa del maltempo, molte scuole, nelle zone più colpite d’Italia, sono rimaste chiuse. In questo modo, certo, viene a meno un servizio per le famiglie, ma viene garantita la sicurezza dei ragazzi e dei bambini. Gli edifici a rischio crollo sono circa 13mila, quindi non si può fare finta di niente: con la neve la situazione diviene ancor più critica. Oltre il 60% degli edifici scolastici sono stati costruiti prima del 1974, solo il 10% è costruito con criteri antisismici e il 54% possiede il certificato di agibilità.
Non molto tempo fa il ministro Profumo ha ribadito che la sicurezza è la priorità per le scuole e ha spiegato che l’obiettivo è riqualificare 1.620 edifici scolastici, il 54% di quelli inseriti nella lista nera. A breve sul sito del ministero sarà pubblicata la tanto attesa Anagrafe dell’edilizia scolastica e successivamente gli interventi di messa in sicurezza delle scuole saranno estesi al resto dell’Italia.
Tutto questo veniva dichiarato prima dell’emergenza neve. I provvedimenti e i lavori erano già urgenti, ora lo sono ancora di più.
Secondo il piano preannunciato da Passera, è previsto il miglioramento delle strutture, delle attrezzature, delle reti e delle tecnologie atte a fornire alle scuole gli strumenti per divenire luoghi dove i saperi possono costruirsi in spazi sicuri, collaborativi, flessibili e dinamici.
Esiste già un accordo firmato dal Governo e dalle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia in base al quale è stato stanziato quasi un miliardo di euro di fondi europei per le scuole del Sud: 974 milioni di euro per le scuole di Sicilia (359,1 mln), Campania (350 mln), Puglia (162,4 mln) e Calabria (102,8 milioni).
Il piano di riqualificazione degli edifici scolastici avrà una durata decennale. Sono previsti fondi per il primo anno pari a circa 188 milioni di euro.
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