Il manufatto è stato installato presso l’edificio Scuola Delle Energie dove il Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA spera di trovare nuove soluzioni tecniche per migliorare l’efficienza energetica tramite i moderni sistemi per esempio di serre o di tetti verdi.
Serre bioclimatiche, ecco lo studio ENEA
Si tratta di manufatti prevalentemente in vetro addossati ad un edificio in modo tale da captare il sole e conservarne la luce ed il calore, migliorando così la prestazione energetica complessiva.
Dal punto di vista pratico, però, bisogna dire che per poter installare questi manufatti nelle proprie abitazioni è necessaria la presentazione di una pratica edilizia presso l’ufficio tecnico comunale dato che come dice la normativa e come sottolinea anche ENEA nel proprio bollettino stampa “la serra bioclimatica non è soltanto una soluzione sostenibile di risparmio energetico ma, grazie alla regolazione manuale delle aperture, diventa un ulteriore spazio abitabile al servizio della casa”.
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Cosa prevede la norma?
Occorre dunque prestare attenzione prima di acquistare e montare una serra bioclimatica poiché potrebbe anche verificarsi il caso in cui il piano regolatore altre normative non ammettano tale intervento, ma lo limitino magari dal punto di vista dimensionale e volumetrico.
Invero, le Regioni più attente alla normativa di settore energetico hanno già legiferato specificatamente in merito, mentre per tutte le altre occorre fare riferimento al piano regolatore ed al D.P.R. 380/2001:
– UMBRIA, Legge Regionale n. 38 del 20/12/2000;
– LOMBARDIA, Delibera n. X/1216 del 10/01/2014;
– LAZIO, Legge Regionale n. 6 del 27/05/2008;
– PIEMONTE, Legge Regionale n. 13 del 28/05/2007;
– VENETO, D.G.R. n. 1781 del 08/11/2011 e Legge Regionale n. 13/2011;
– FRIULI VENEZIA GIULIA, Legge Regionale n. 19 del 11/11/2009;
– EMILIA ROMAGNA, Legge Regionale n. 26 del 23/12/2004 (modifica dalla L.R. 21/2011);
– PUGLIA, Legge Regionale n. 13 del 10/06/2008.
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Come orientarle? Possono avere il riscaldamento?
In linea di massima (e rimandando nello specifico alla normativa regionale) si può affermare che le serre bioclimatiche debbano essere orientate nell’arco da sud/est a sud/ovest e non possono essere dotate dell’impianto di riscaldamento; la superficie vetrata deve essere almeno il 70% dell’involucro apportando così un miglioramento al fabbisogno di energia del fabbricato che deve essere calcolato da un progettista esperto del settore.
Per attenuare invece il surriscaldamento le vetrate devono essere dotate di sistemi di schermature mobili (o rimovibili). Generalmente ogni normativa regionale pone dei limiti sul volume come ad esempio il 10% o il 20% della volumetria cui la serra bioclimatica viene addossata.
Il locale ottenuto tramite la serra non dovrà avere le caratteristiche per la presenza continua di persone, altrimenti andrebbe a classificarsi come un vero e proprio ampliamento della porzione abitabile.
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Quali detrazioni valgono?
Verificati e rispettati questi requisiti, la serra bioclimatica gode della possibilità di fruire delle detrazioni fiscali per “ristrutturazione edilizia” pari al 50% della spesa sostenuta da ripartire in dieci quote annuali (mentre è escluso l’EcoBonus).
Si può aggiungere che è applicabile l’IVA al 4% se si tratta di lavori considerabili come ampliamento della prima casa, altrimenti si godrà della riduzione IVA al 10%.
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