Confprofessioni ha illustrato alla Commissione bicamerale per le semplificazioni, presieduta da Bruno Tabacci, le problematiche e le possibili soluzioni legate alla burocrazia in Italia, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla semplificazione legislativa e amministrativa.
Niente tagli alla burocrazia, niente semplificazioni. E questo risultato può essere raggiunto soltanto attraverso un confronto costante e serrato con i professionisti che operano quotidianamente a contatto con le esigenze dei cittadini, con gli interessi delle realtà produttive, con le pubbliche amministrazioni.
In linea con quanto già affermato davanti al ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Gianpiero D’Alia, la delegazione di Confprofessioni ha tracciato la rotta per le semplificazioni della normativa, che non devono essere perseguite “soltanto attraverso tecniche abrogative della legislazione vigente e delegificazioni” ma occorre, piuttosto, “accompagnare i processi di abrogazione legislativa e di delegificazione con una sistematica raccolta di testi unici misti per settori di materie, in modo da offrire all’operatore un quadro normativo di agile consultazione”.
Secondo Confprofessioni, una particolare attenzione deve essere dedicata alle semplificazioni per il quadro regolativo in materia di lavoro. “Da più parti si chiedono riforme ed interventi radicali in nome di una universalizzazione delle tutele e di una regolamentazione più rispondente alle moderne esigenze produttive”.
Invece, l’insieme delle norme legislative che disciplinano il rapporto di lavoro in Italia è divenuto “così voluminoso e complesso da rendere pressoché impossibile una conoscenza di tutti i risvolti, non solo per imprese e lavoratori che ne sono la parte attiva, ma anche per i professionisti chiamati ad applicarle”. E per contrastare l’ipertrofia normativa in materia di lavoro, la relazione di Confprofessioni punta con convinzione sull’autonomia negoziale delle Parti Sociali, che mediante la contrattazione collettiva può adeguare alle specificità dei singoli settori la regolazione del mercato del lavoro e delle sue semplificazioni.
Collegato al tema delle semplificazioni normative è quello della semplificazione amministrativa: “occorre colmare quello che in altre occasioni abbiamo definito uno spread amministrativo che il nostro sistema-Paese fa registrare rispetto alle altre democrazie sviluppate” si legge nella relazione Confprofessioni. Per questo è “prioritario intervenire per correggere la complessità organizzativa a tutti i livelli, a partire dalla definitiva e radicale abolizione delle Province (su cui si gioca la credibilità della classe politica) e dalla riduzione delle società pubbliche, specie di quelle controllate dagli enti regionali e locali”.
L’ultimo capitolo è dedicato al ruolo sussidiario dei professionisti: un obiettivo fondamentale che Confprofessioni sta perseguendo, in sintonia con altre iniziative legislative presentate in materia. “I liberi professionisti rappresentano la risorsa più preziosa per agevolare le semplificazioni delle procedure amministrative” continua Confprofessioni “essi uniscono alla loro elevata competenza una vocazione alla semplificazione della dialettica tra Stato e cittadino, ed una deontologia, soggetta anche ai necessari controlli istituzionali, che ne garantisce condotte trasparenti. Essi sono, in questa prospettiva, intermediari e facilitatori nei rapporti tra pubblico e privato”.
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