Partiamo con una dato: secondo l’ultimo rapporto di Legambiente, il 16% dei condomini esistenti in Italia è stato costruito nel dopoguerra, con materiali e tecniche che prestavano scarsissima attenzione all’efficienza dei sistemi di riscaldamento. Altro dato: l’82% degli immobili condominiali presenti sul territorio italiano è stato costruito prima dell’entrata in vigore dalle Legge sull’Efficienza Energetica in Edilizia (la famosa n.10/91).
Cosa dedurne? Che la riqualificazione energetica dei condomini è una priorità. Aggiungiamo che può risultare anche molto conveniente, se si usufruisce di detrazioni e agevolazioni fiscali per recuperare parte degli investimenti (>> vedi: Legge di bilancio 2021, tutti i bonus casa per l’edilizia).
A quanto ammonteranno dunque le spese per intervenire? Quali sono le detrazioni fiscali più adatte? Vediamolo in dettaglio.
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Riqualificazione energetica condominio, quanto costa?
Partiamo da un esempio: un intervento organico di riqualificazione energetica di un immobile di 100 mq in un condominio costruito tra il 1960 e il 1990. In questo caso, la prima cosa che si prevederebbe sarebbe la coibentazione dell’involucro, a partire dai solai a contatto coi volumi non riscaldati (sottotetti e piani sorretti da piloti), a cui si aggiungerebbe la sostituzione della caldaia (>> Caldaia a condensazione o pompa di calore? Quale conviene?).
Interventi combinati, spesa media
Per gli interventi combinati sopra ipotizzati, si prevede una spesa media di:
– 120-150 euro/mq per la coibentazione di strutture opache perimetrali e pavimenti,
– 230-250 euro/mq per la coibentazione delle coperture,
– 180-200 euro/kWt per le caldaie a condensazione.
> Lana di roccia, di vetro o pecora, qual è la migliore come isolante termico?
I tempi di ritorno dell’investimento grazie al taglio dei consumi e delle bollette, sono inferiori a 5 anni nella maggior parte dei casi.
Sostituzione infissi, quanto costa?
Nel caso siano da sostituire anche gli infissi, per ottenere risultati migliori e non vanificare l’investimento, sarebbe meglio affiancare la nuova posa alla coibentazione delle mura perimetrali.
La spesa media per la sostituzione degli infissi sarebbe di 550-650 euro/mq e il ritorno scenderebbe a 5 anni.
Una “banale” sostituzione di vecchi infissi con nuovi modelli a tenuta (vetrocamera e taglio termico), permette infatti di risparmiare dal 15 al 20% di energia (-300 euro all’anno, incrementale nell’eventualità di case indipendenti).
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Ricordiamo che le parti “trasparenti” sono un punto critico e di discontinuità della facciata. Dal punto di vista del contenimento energetico, la qualità di una finestra si valuta attraverso il valore di trasmittanza termica Uw espresso in W/mqK che indica quanto sia efficiente dal punto di vista termico. Tanto più il valore è basso, quanto più la finestra è performante.
Sul tema: Bonus facciate e interventi sul tetto, detrazioni separate o Superbonus 110%?
N.B. Anche la sostituzione della porta d’ingresso, quando questa separa ambienti riscaldati da quelli che non lo sono, e ha i requisiti normativi, è agevolata dagli incentivi fiscali.
Conviene abbinare gli interventi
L’esecuzione di un unico intervento tra quelli sopra elencati è sconsigliato, in quanto i benefici non sarebbero sufficienti a garantire il benessere interno dell’appartamento, e non apporterebbero nemmeno un consistente miglioramento della classe energetica.
Nello specifico, è meglio evitare in condominio l’installazione dei nuova caldaia a termovalvole senza coibentare almeno il solaio del primo e dell’ultimo piano (sottotetto e pilotis).
Leggi anche: Cappotto termico condominio e asseverazione: a quali prezzi si fa riferimento?
In generale, è consigliabile effettuare sempre una diagnosi energetica dell’edificio e simulare diversi scenari, per capire i tempi di ritorno e gli interventi primaria effettuare su ciascun immobile specifico.
Hai deciso che è giunto il momento di riqualificare il tuo condominio? Scopri le nostre novità editoriali!
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Impianti termici negli edifici residenziali ad elevate prestazioni energetiche
Impianti termici negli edifici residenziali ad elevate prestazioni energetiche
L’efficienza energetica in edilizia è un tema molto sentito in Italia soprattutto dopo l’uscita dei decreti di attuazione delle direttive europee sul risparmio energetico a partiredai primi anni del 2000. Tuttavia sono scarsi i testi che affrontano gli aspetti impiantistici ed in particolare le relazioni tra i nuovi edifici e gli impianti termici. La presente opera esamina, anche alla luce degli interventi di progettazione realizzati dall’Autore, dettagli e problemi di natura tecnica e pratica che non sono adeguatamente affrontati in altre pubblicazioni o nei corsi di formazione specialistica. Dopo l’introduzione ad alcuni protocolli volontari di certificazione energetica presenti in Italia, sono analizzati i parametri fisico-edili degli edifici ad elevate prestazioni e come questi influenzano le scelte impiantistiche da adottare. Attraverso un vasto repertorio di fotografie di cantiere viene affrontata anche la tematica della tenuta all’aria degli impianti. È poi presente un capitolo dedicato al calcolo termotecnico, all’analisi delle normative vigenti ed alla loro applicazione al fine del corretto dimensionamento degli impianti termici, con alcuni suggerimenti legati all’ottimizzazione dei consumi. Il capitolo centrale si concentra su alcuni dettagli, spesso sottovalutati, degli impianti di ventilazione meccanica, sia per il ricambio dell’aria sia per l’utilizzo nella climatizzazione. È poi presente una analisi sui sistemi radianti per l’individuazione di quelli che meglio si adattano ad essere utilizzati negli edifici ad elevata efficienza. In appendice sono illustrati tre progetti di fabbricati residenziali realizzati nel nord Italia, progettati e certificati secondo protocolli di efficienza energetica volontaria di cui l’autore ha curato la progettazione termotecnica, l’ottimizzazione dei costi di installazione, gestione e del sistema edificio-impianto. Paolo SavoiaIngegnere specializzato con pluriennale esperienza nella progettazione di impianti e involucri ad alta efficienza energetica e acustica per il comfort in edilizia. È inoltre tecnico competente in acustica ambientale e tecnico certificato di prove non distruttive di II livello. Esegue indagini strumentali finalizzate sia all’efficienza energetica in edilizia che alla diagnosi di patologie edilizie.
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Foto: iStock/sl-f
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