Chissà se Matteo Renzi ha letto il nostro articolo della settimana scorsa in cui dicevamo, con l’intento di essere un po’ polemici, che all’inizio del “mandato” il Premier urlava “prima di tutto le scuole e l’edilizia scolastica” e poi, complici altri impegni, certo, il tema era finito in quarta, quinta, sesta… posizione. Chissà se ci ha letto. Comunque ha da poco twittato questo
Settimana chiave per #scuola. Abbiamo sbloccato il patto di stabilità, come promesso. Venerdì risposte sindaci, poi cantieri #italiariparte
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 19 Maggio 2014
Quella che si apre sarà quindi una settimana chiave per le scuole e per l’edilizia scolastica: entro il 23 maggio più di quattromila sindaci, quelli che hanno aderito alla chiamata del Governo, dovranno completare la documentazione necessaria per far partire i cantieri.
Il 3 marzo il Premier aveva spedito a tutti i sindaci italiani una lettera aperta in cui chiedeva che segnalassero le priorità di intervento su una struttura scolastica del loro Comune. In una seconda lettera, inviata pochi giorni fa ai sindaci che hanno risposto alla chiamata, Renzi ha ricordato come l’edilizia scolastica sia “uno dei punti qualificanti dell’agenda del governo sin dal primo giorno. Un punto che riguarda la sicurezza dei nostri ragazzi, la capacità di progetto delle nostre amministrazioni, la qualità del nostro vivere assieme che dovrebbe essere e sarà la cifra dell’Italia”.
Per le scuole, Renzi ha promesso una proposta di soluzione personalizzata per ciascun Sindaco, in base al bilancio dei singoli Comuni, per realizzare il prima possibile l’intervento di edilizia scolastica progettato e presentato.
Sono state liberate le risorse dal Patto di stabilità: i sindaci sono stati invitati a compilare alcuni moduli relativi ai loro progetti e a inviarli a scuole@governo.it. L’edilizia scolastica e le scuole, quindi, ripartono, proprio questa settimana. A fine aprile erano entrate in circolazione anche una serie di anticipazioni sul Decreto sulle scuole di Renzi. Ma tutto è da confermare.
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