È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 156 del 5 luglio 2024 il nuovo Regolamento che disciplina il procedimento di approvazione dei progetti e il controllo sulla costruzione, l’esercizio e la dismissione delle grandi dighe e delle opere connesse.
Questo regolamento, adottato con il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 14 maggio 2024, rappresenta un’importante innovazione normativa, aggiornando una disciplina emanata oltre sessant’anni fa.
Vediamo di seguito cosa prevede il nuovo Regolamento grandi dighe.
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Indice
- Interventi sulle dighe esistenti e vigilanza sulle opere di derivazione
- Allineamento con il nuovo Codice dei Contratti
- Classi di attenzione
- Manutenzione e sicurezza delle dighe esistenti
- Riferimento per le Regioni e le Provincie Autonome
- Procedure di approvazione e controllo
- Funzioni della Direzione Generale
- Opere escluse dal regolamento
Interventi sulle dighe esistenti e vigilanza sulle opere di derivazione
Per la prima volta, il nuovo regolamento include una regolamentazione specifica per gli interventi sulle dighe esistenti e introduce un sistema di vigilanza sulle opere di derivazione.
Allineamento con il nuovo Codice dei Contratti
Il regolamento si allinea con il nuovo Codice dei contratti pubblici, introducendo due nuovi livelli di progettazione per i lavori pubblici.
Questa integrazione è volta a migliorare la qualità e l’efficienza dei progetti, garantendo che tutte le fasi, dalla pianificazione alla realizzazione, siano conformi agli standard più elevati di sicurezza e qualità.
Da non perdere
La verifica e la validazione di progetti di opere pubbliche
Questo testo, nella sua quinta edizione, è aggiornato al nuovo Codice dei contratti pubblici d.lgs. 36/2023.Nell’ambito delle attività di verifica della progettazione di opere pubbliche, il testo definisce, attraverso una ricognizione delle norme previgenti e abrogate, in comparazione con le nuove norme emanate, un percorso metodologico che permette di effettuare tale procedimento con rinnovata sicurezza nell’alveo delle norme e tempistiche differite divenute vigenti.La metodologia proposta è inoltre conforme ai sistemi di qualità (UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 17020). L’opera non illustra soltanto i criteri e i metodi per la verifica e la validazione dei progetti, ma fornisce anche una completa raccolta di rapporti, verbali, schede e istruzioni operative, disponibili anche in formato digitale, per una piena operatività da parte delle pubbliche amministrazioni e dei professionisti incaricati.Completa la trattazione l’esame dell’importante tema del Building Information Modeling, fondamentale nel caso in cui si ricorra a metodi e strumenti di gestione informativa BIM, e una selezione di appendici informative in materia dall’alto valore pratico.Massimo CapollaArchitetto presso Aler Milano, esperto nella gestione di lavori pubblici nell’edilizia residenziale pubblica (ERP), ha partecipato come relatore alla conferenza nazionale “La verifica del progetto – 2005” – al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. È stato membro delle commissioni di revisione delle norme UNI 10722 e 10721 e relatore in seminari e corsi a diversi livelli al CEIDA e nell’ambito dell’associazione FEDERCASA. È autore di libri tecnici in materia di Edifici Intelligenti, Domotica, Casa Energetica.
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Classi di attenzione
Una delle innovazioni più significative del nuovo regolamento è l’introduzione delle “classi di attenzione” per gli impianti di ritenuta e le opere di derivazione. Questo sistema permette di graduare i controlli e la vigilanza in base alla complessità e al rischio associato a ciascuna opera.
In questo modo, si incrementa la sicurezza delle 530 grandi dighe vigilate dallo Stato e si rende più efficiente il processo di approvazione per le nuove dighe.
Manutenzione e sicurezza delle dighe esistenti
Il nuovo regolamento è di particolare rilevanza dato che molte delle dighe esistenti necessitano di manutenzione e interventi per incrementare la sicurezza, considerando l’età media delle strutture.
La norma recepisce le più recenti innovazioni tecnologiche del settore, assicurando che siano mantenute e sviluppate le prassi consolidate e le migliori conoscenze.
Riferimento per le Regioni e le Provincie Autonome
Il regolamento non solo disciplina le grandi dighe ma funge anche da punto di riferimento per le regioni, che potranno aggiornare le normative applicabili alle “piccole dighe”.
Il coordinamento con Regioni e Province autonome garantirà uniformità e coerenza nella gestione delle risorse idriche e nella sicurezza delle infrastrutture. Questa uniformità è fondamentale per una gestione efficiente e sicura delle risorse idriche a livello nazionale.
Procedure di approvazione e controllo
Il regolamento disciplina il procedimento di approvazione tecnica dei progetti, il controllo sulla costruzione e sull’esercizio degli impianti di ritenuta aventi le caratteristiche dimensionali specificate dal decreto-legge 8 agosto 1994, n. 507. Inoltre, copre le opere di derivazione alimentate da tali impianti, sia con che senza restituzione in alveo.
Funzioni della Direzione Generale
Viene delineata l’individuazione e le modalità di espletamento delle funzioni assegnate alla Direzione Generale, riguardanti gli aspetti di sicurezza e vigilanza derivanti dalla costruzione, esercizio, dismissione, conservazione e manutenzione delle opere di competenza.
Questo assicura che ci sia una supervisione adeguata e continua su tutte le fasi del ciclo di vita delle dighe.
Opere escluse dal regolamento
Sono esclusi dall’applicazione del regolamento:
- sbarramenti destinati esclusivamente a deposito o decantazione;
- casse di espansione in derivazione;
- conche di navigazione;
- serbatoi idrici realizzati con strutture in elevazione o interrati;
- briglie e argini fluviali;
- opere residuali di sbarramenti dismessi;
- opere di derivazione da impianti non aventi le caratteristiche dimensionali specificate;
- opere di derivazione non realizzate tramite sbarramenti di ritenuta;
- opere di derivazione di competenza delle regioni e delle Province autonome.
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