500 milioni in più per gli interventi volti a “rammendare” le periferie delle nostre città: ad annunciare lo stanziamento è direttamente il premier Matteo Renzi nel corso di un intervento a Roma nella sede dei Musei Capitolini all’evento “Italia, Europa: una risposta al terrore”. Il finanziamento sarà immediatamente destinato alle città metropolitane: i progetti in materia dovranno essere presentati entro la fine dell’anno e realizzati nel corso del 2016. Tali fondi sono inseriti all’interno dei 2 miliardi in più inseriti in extremis nella Manovra 2016: 1 miliardo alla sicurezza, con fondi per il personale, cyber intelligence e difesa e 1 miliardo alla cultura ( Bonus da 500 euro per i diciottenni per spese destinate alla formazione, 2 per mille alle associazioni culturali e, appunto, ulteriori risorse per il rammendo urbano).
“La politica estera oggi si fa partendo dal modo in cui si governano le periferie – ha affermato il premier riferendosi in maniera molto puntuale all’attualità -, se in passato facevi l’assessore all’urbanistica o il responsabile degli affari europei, oggi di fronte a ciò che stai accadendo o hai uno sguardo ampio, una strategia politica, o non sei in grado di dare una risposta profonda e all’altezza delle sfide”.
Renzi ha di fatto effettuato un richiamo esplicito al termine “rammendo urbano” concetto elaborato dall’archistar Renzo Piano e posto al centro di una sua proposta concreta: un richiamo che può essere inteso anche come una correzione di tiro rispetto al bando delle periferie pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 26 ottobre (stanziati 194 milioni in tre anni per progetti di recupero sociale e culturale): per analizzare i punti fondamentali che compongono il mosaico complessivo del piano leggi l’articolo Recupero delle periferie: le 4 cose da sapere per partecipare.
In merito al provvedimento è giunto negli scorsi giorni il punto di vista (negativo) degli architetti, i quali hanno, nello specifico, criticato i criteri per selezionare i progetti, plasmati su parametri esclusivamente quantitativi.
Sensazioni positive invece intorno all’annuncio dei nuovi fondi per 500 milioni: il presidente del CNAPPC Leopoldo Freyrie ha affermato che trattasi di “una operazione che gli architetti italiani sollecitano da tempo poiché un grande progetto d’investimento di idee sulle città è, soprattutto, un grande investimento sociale. Si scelgano però i progetti sulla base della qualità e non su complicati meccanismi burocratici”.
Reazioni positive sono inoltre giunte dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU): “I 500 milioni di stanziamento appena annunciati dal presidente del Consiglio per la riqualificazione delle nostre periferie – afferma Silvia Viviani, Presidente Istituto Nazionale di Urbanistica – sono un’ottima notizia. Anche l’Istituto Nazionale di Urbanistica è convinto che il contrasto all’esclusione sociale da cui spesso nascono i germi della criminalità e del terrorismo passi per la predisposizione di azioni che combattano il degrado sconfortante che talora si riscontra in alcune aree delle nostre città. Tanto ne siamo convinti che sosteniamo la necessità che la rigenerazione urbana diventi una pratica sostenuta da una programmazione costante e diffusa sul territorio. Non bisogna accontentarsi di lasciarla a buone pratiche sporadiche, tanto lodevoli quanto isolate. Occorre far convergere risorse pubbliche e private, incentivi e investimenti. La proposta dell’INU – prosegue Viviani – è di potenziare gli Ecobonus che tanto bene stanno rendendo nell’ambito del rinnovo delle unità immobiliari ed estenderli alla scala della città, per la rigenerazione di quartieri e complessi urbani“.
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