Lavoro e caldo estremo: in vigore il nuovo Protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro

Dalla CIGO agli accordi territoriali, fino alle aree d’ombra e all’acqua in cantiere: le misure da inserire nei piani di sicurezza.

Allegati

È stato adottato con il Decreto Ministeriale n. 95 del 9 luglio 2025 (scaricabile a fine articolo) il nuovo Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legati alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro.

Il documento, sottoscritto anche per adesione dalle parti sociali, nasce con l’obiettivo di tutelare lavoratrici e lavoratori dagli effetti sempre più frequenti delle ondate di calore estreme, fenomeno in crescente aumento a causa del cambiamento climatico.

>> Vorresti ricevere articoli come questo? Clicca qui, è gratis

Indice

Suggeriamo:

FORMATO CARTACEO

Elaborazione e Gestione del DVR: carenze ed errori da evitare

Questo testo è un manuale al contrario in quanto non istruisce qualcuno a far qualcosa (nello specifico, un Documento di Valutazione del Rischio) ma, piuttosto, vuole costituire un’ampia “raccolta” di errori, omissioni, carenze e criticità, analizzate e commentate dall’Autore, che molto spesso si riscontrano all’interno di questo fondamentale documento prevenzionistico, così che possa costituire una traccia utile all’estensore del DVR, per non incorrere negli stessi sbagli. Elaborare e gestire nel tempo un DVR “perfetto” non è semplice in quanto la possibilità di commettere un errore di valutazione è molto elevata. L’opera quindi offre al lettore (datore di lavoro, consulenti, tecnici, specialisti, professionisti) uno strumento pratico, operativo e caratterizzato da una grande concretezza che consente la redazione e l’aggiornamento del Documento di Valutazione del Rischio in qualsiasi tipo di attività produttiva ed economica in modo completo, professionale, non burocratico, realmente utile per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro e “a prova di errore”.Danilo G. M. De FilippoIngegnere meccanico, da sempre impegnato nella materia della sicurezza sui luoghi di lavoro, è stato insignito dell’Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Ispettore Tecnico del Lavoro, appartenente all’Albo dei formatori per l’INL, è anche docente esterno ed autore di numerosi testi e pubblicazioni in materia di sicurezza sul lavoro oltre ad essere parte attiva nell’organizzazione di eventi per la più ampia diffusione della prevenzione degli incidenti sul lavoro.

 

Danilo G. M. De Filippo | Maggioli Editore 2024

Protocollo emergenze climatiche: cosa prevede

Il Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro punta a garantire omogeneità di applicazione delle misure di prevenzione e protezione in tutto il territorio nazionale, agevolando al contempo l’adozione di ordinanze e provvedimenti locali più efficaci. Tra le principali novità:

  • attivazione della cassa integrazione ordinaria (CIGO) per interruzioni o modifiche dell’attività dovute a eccezionali condizioni climatiche, tramite accordi territoriali tra imprese e sindacati;
  • obbligo per i datori di lavoro di comunicare all’INPS gli accordi sottoscritti a livello territoriale;
  • buone prassi organizzative da attuare per prevenire rischi da caldo, come: rimodulazione dell’orario di lavoro, pause regolari, fornitura di acqua, DPI adeguati, spazi ombreggiati e ventilati;
  • aggiornamento della valutazione dei rischi aziendale e dei documenti obbligatori (DVR, POS, PSC) per integrare le misure legate al rischio climatico.

Focus cantieri: sicurezza e caldo estremo

Il nuovo Protocollo ha un impatto diretto sulla gestione della sicurezza nei cantieri temporanei e mobili, dove l’esposizione al sole e l’impossibilità di modificare facilmente le condizioni ambientali aumentano i fattori di rischio.

I coordinatori per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione (CSP e CSE) sono chiamati a predisporre Piani di Sicurezza e Coordinamento (PSC) che contengano misure specifiche per la tutela dal caldo, in linea con le indicazioni del Protocollo. Tra queste, è opportuno prevedere:

  • aree di ristoro e riposo adeguatamente ombreggiate, ventilate e dotate di acqua potabile;
  • turnazioni intelligenti che consentano di evitare le ore più calde della giornata (anticipi o posticipi delle attività);
  • percorsi d’accesso protetti e segnalati per i lavoratori nei cantieri di grandi dimensioni;
  • una valutazione differenziata dei rischi per lavoratori stagionali, in appalto o autonomi, che spesso risultano più esposti o meno formati.

Tali obblighi si fondano su quanto disposto dal D.Lgs. 81/2008, art. 96, comma 1, lett. d), e dal Protocollo stesso, che specifica: «Il Coordinatore per la progettazione deve prendere in considerazione il rischio microclima nel PSC e prevedere misure di prevenzione idonee».

Protocollo emergenze climatiche: perché è importante per i professionisti

La normativa ha ricadute operative significative per RSPP, ASPP, coordinatori per la sicurezza, consulenti e imprese. Il rischio climatico entra a pieno titolo nei documenti di valutazione e gestione della sicurezza, diventando parametro essenziale anche per la programmazione dei lavori.

Strumenti di attuazione e monitoraggio

L’attuazione del Protocollo sarà supportata da:

  • tavoli contrattuali settoriali, territoriali o aziendali per la declinazione delle misure specifiche;
  • coinvolgimento degli organismi istituzionali (INAIL, INL, Regioni, ASL) per la promozione e verifica delle buone prassi;
  • possibilità di premialità INAIL per le imprese aderenti attraverso riduzioni del tasso medio di tariffa (OT23);
  • aggiornamenti periodici del Protocollo e costituzione di gruppi di lavoro territoriali, come previsto dall’allegato firmato da associazioni datoriali e sindacali.

Il Decreto Ministeriale n. 95 del 9 luglio 2025 è stato pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro ed è già pienamente in vigore. Il testo completo del decreto e del Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro sono qui disponibili in formato PDF:

Decreto Ministeriale n. 95 del 9 luglio 2025 207 KB
Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro 190 KB

Iscriviti alla newsletter per poter scaricare gli allegati

Grazie per esserti iscritto alla newsletter. Ora puoi scaricare il tuo contenuto.

FAQ

  • Chi deve applicare il Protocollo?
    Tutti i datori di lavoro, con particolare attenzione ai settori esposti a temperature elevate.
  • È obbligatorio aggiornare il DVR o altri documenti?
    Sì. Il rischio climatico va integrato nel DVR e, per i cantieri, anche in PSC e POS.
  • Come funziona la cassa integrazione per caldo estremo?
    Va attivata tramite accordi territoriali con i sindacati e comunicata all’INPS.
  • È previsto un obbligo di chiusura dei cantieri?
    No, ma è raccomandata la sospensione o rimodulazione dell’attività nei momenti di rischio elevato, anche in base a ordinanze locali.
  • Ci sono obblighi per le Regioni o i Comuni?
    Sì. Devono favorire l’adozione di provvedimenti omogenei sul territorio secondo il Protocollo.
  • Sono previste agevolazioni per le imprese?
    Sì. Il Protocollo prevede la possibilità di riconoscimenti premiali da parte di INAIL per le imprese che adottano misure di prevenzione rafforzate.
Iscriviti alla newsletter Lavoro e caldo estremo: in vigore il nuovo Protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro aoqzlwlnnk1v21gh
Iscrizione completata

Grazie per esserti iscritto alla newsletter.

Seguici sui social


Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento