L’Istituto Nazionale di Urbanistica auspica che l’incontro di ieri tra il prefetto Franco Gabrielli e il presidente del Consiglio Mario Monti segni l’avvio di processi e azioni solidali ed efficienti, diversi dalle disfunzioni che si sono registrate in passato.
L’Inu prende atto che, di fronte ai problemi sollevati da Gabrielli in relazione alla capacità di intervento del suo dipartimento, Monti ha deciso di intervenire, per rivedere la legge Tremonti, trovando strumenti legislativi per togliere alla Protezione civile freni burocratici e autorizzativi, assicurando al contempo che non intende far tornare il dipartimento a una gestione “straordinaria e derogatoria”.
L’Inu ritiene necessario il conseguimento del giusto equilibrio fra la gestione ordinaria e gli interventi segnati dall’emergenza.
“Ferme restando procedure d’urgenza, inevitabili di fronte a calamità non prevedibili – commenta l’Inu – , l’organizzazione ordinaria deve restare con chiarezza in capo alle procedure democratiche, con maggiore investimento sulla preparazione di base, sia delle componenti tecniche che verso la popolazione”.
Per l’Istituto nazionale di Urbanistica non può ripetersi che la capitale del Paese venga paralizzata da qualche decina di centimetri di neve, ma non dovranno neanche ripetersi vicende come quelle della ricostruzione de L’Aquila, gestita al di fuori di ogni indispensabile processo di programmazione urbanistica in capo alle istituzioni di governo, senza il coinvolgimento delle forze democratiche e della cittadinanza.
“Occorre ricordare che nel centro storico de L’Aquila ancora è tutto fermo a quell’aprile di tre anni fa – ricorda l’Inu – , mentre una nuova città è nata senza servizi e infrastrutture, dove ha deciso la Protezione civile, in assenza di un progetto di ricostruzione della cultura e della società che fondano senso e significato della città storica”.
Fonte: Inu
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