Prontuario Punti Fiduciali: quali coordinate associare al PF?

È innegabile che, almeno una volta, ogni topografo si sia imbattuto in un Punto Fiduciale inattendibile, vuoi per la descrizione o per i valori riportati. La conseguenza? L’obbligo di riconsiderare il lavoro fino ad allora svolto, correggendo, integrando, sostituendo la scheda monografica presente in banca dati.

“Anche a me questo è accaduto in più occasioni”, ci spiega Mario Repele, geometra e topografo esperto che, con il figlio Tommaso (anch’esso geometra) ha realizzato per la collana degli Ebook di Ediltecnico il nuovo Prontuario Punti Fiduciali.

Gli errori in questo campo si possono commettere per la fretta di concludere il rilievo, per la presunzione di saper comunque ben operare, e per la colpevole sufficienza nel trattare le operazioni preliminari al rilievo disconoscendone il valore.

Cosa fare dunque?

“A questa somma di errori commessi si è cercato di dare fine stabilendo una serie di linee di comportamento da seguire progettando un rilievo, consapevoli che un PF non è un elemento imposto dalla sola normativa, un ulteriore impedimento al rilievo, ma uno strumento necessario ed insostituibile per darne affidabilità, permettendone la ricostruzione in sicurezza ed in ogni istante successivo”, spiegano gli autori del prontuario che spiega in dettaglio e operativamente come costituire e confermare i punti fiduciali e anche, nel caso, come fare per correggere eventuali errori.

Coordinate da associare ai Punti Fiduciali

Approfittiamo della disponibilità di Mario e Tommaso Repele per chiedere qualche indicazione operativa su uno dei tanti argomenti trattati nel Prontuario Punti Fiduciali: in particolare, quali sono le coordinate da associare al PF (trovate a questo link l’elenco di tutti i temi trattati nell’opera).

A volte la posizione migliore in cui è possibile individuare il Punto Fiduciale non è, in assoluto, quanto la cartografia potrebbe lasciare intendere. Se è vero che quando il punto non è cartograficamente rilevabile si debba procedere in modo analitico alla determinazione delle coordinate, è vero anche che la norma, in più occasioni, richiama l’attenzione sulle caratteristiche che questo deve assumere quando diviene un fiduciale. Dobbiamo inoltre ricordare che, quando si tratti della costituzione di un PF, la determinazione delle coordinate da inserire nella monografia è spiegata nella circolare n. 14063/2005 dell’Agenzia del Territorio.

Coerentemente con le disposizioni emanate, nel caso di predisposizione della scheda monografica per l’istituzione di un nuovo Punto Fiduciale, la compilazione dei campi relativi, alle coordinate ed alla quota spetta all’Ufficio e pertanto risulta facoltativa per i professionisti
(Agenzia del Territorio, circolare n. 14063/2005, punto 5.1)

Consideriamo ora uno spigolo di recinzione identificabile come sovrapposta alla linea “nera” presente in cartografia le cui coordinate sono di conseguenza individuate sulla base digitale, Wegis, con tutte le imprecisioni insite nel metodo. Porre il riferimento del Punto Fiduciale non allo spigolo della recinzione (materializzazione valida per un primo riscontro sul luogo) ma, ad esempio, alla sommità della muratura in corrispondenza della mezzaria o in aderenza ad un elemento della recinzione metallica può rappresentare una buona soluzione. Se poi anche il punto a cui riferire l’altimetria (PRA) viene materializzato nella stessa posizione, alla testa della parte in muratura, e non al suo piede, questo eviterà, come nel caso dell’esempio proposto, che nel tempo si possa prevederne la modifica.

I vantaggi di operare in questo modo

– La rondella indica sia la posizione planimetrica sia quella altimetrica.

– Il riferimento è protetto e difficile da rimuovere anche accidentalmente.

– Sono assicurate, se non migliorate, l’identificabilità, la stabilità e l’accessibilità del punto.

– È possibile stazionare il segnale o l’antenna esattamente nella posizione evitandone l’eccentricità (distanza offset).

– Disporre di un punto che permetta la rotazione libera dell’asta porta-prisma aumenta sensibilmente l’angolo di visuale utilizzabile.

– Che si utilizzi il più tradizionale prisma riflettente che il ricevitore GPS è assicurata la verticalità del sistema antenna-prisma/asta.

Qualche altro suggerimento

Alle obiezioni in merito alle discordanze ravvisabili tra coordinate cartografiche lette allo spigolo, come indicato in cartografia, e quelle riferibili alla posizione effettiva e quindi in successione alle difficoltà nel giustificarle topograficamente, suggeriamo questa breve riflessione. Assunta per inevitabile l’imprecisione nella determinazione delle coordinate dalla cartografia Wegis la differenza notabile tra queste e quelle riscontrabili nella posizione del punto come indicato in monografia sono dell’ordine di qualche cm entro i parametri di tolleranza previsti.

Quali coordinate associare a un punto fiduciale?

Seguendo l’esempio sopra riportato potrete notare come la differenza tra coordinate cartografiche e coordinate effettive del punto sia minima ed andrebbe a modificare, quanto riportato in monografia, per valori trascurabili.

A questo punto la scelta da compiersi da parte del Tecnico e dall’Agenzia, a cui compete l’approvazione della proposta di costituzione, a nostro intendere, dovrebbe privilegiare questa soluzione operativa ponendo a confronto l’efficacia della soluzione adottata all’ortodossia del rispetto normativo.

Predisponendo la relativa monografia si avrà cura di integrare le tradizionali descrizioni relative alla materializzazione ed al riferimento altimetrico con le opportune indicazione per favorirne la comprensione ed il successivo utilizzo.

Ne vuoi sapere di più?

Vuoi ulteriormente approfondire la questione della scelta delle coordinate da associare al punto fiduciale? Ti interessa sapere tutti i trucchi e gli artifizi per operare correttamente durante il rilievo?

La Redazione di Ediltecnico ti consiglia il nuovissimo Prontuario tecnico dei Punti Fiduciali – Come costituire, confermare i PF e correggere gli errori di Mario e Tommaso Repele, un vero e proprio strumento operativo studiato per i topografi e gli esperti di catasto e scritto da esperti che hanno sperimentato con successo nella pratica professionale ciò che è stato scritto.

Prontuario tecnico dei Punti Fiduciali

Costituire un Punto Fiduciale è un processo che riguarda diverse competenze: quella del professionista tecnico, che propone, e quella dell’Agenzia dell’Entrate –Territorio, che convalida e, successivamente, pubblica le informazioni relative.Almeno una volta ogni Topografo si è imbattuto in un Punto Fiduciale (PF) inattendibile, per la descrizione o per i valori riportati, obbligandolo a riconsiderare il lavoro fino ad allora svolto, correggendo, integrando, sostituendo la scheda monografica presente in banca dati. Questo prontuario fornisce gli strumenti necessari al professionista per operare correttamente nella pratica quotidiana, costituendo, confermando e correggendo gli errori che possono verificarsi sui punti fiduciali.L’opera guida il lettore passo per passo, partendo dalla norma e dalla progettazione di un rilievo, fino ad arrivare a una vera e propria guida al punto fiduciale con una raccolta completa di fotografie di esempi, l’illustrazione di casi pratici e della relativa risoluzione fino ad arrivare alla spiegazione di utili artifizi per concludere con successo il rilievo in campagna.Mario e Tommaso Repele, padre e figlio, geometri liberi professionisti, continuatori dell’attività di Uberto fondatore dello Studio Tecnico Repele nel 1952, con interessi alla Topografia in genere ed in particolare all’aspetto catastale. Operano in Veneto.

M. Repele – T. Repele | 2016 Maggioli Editore

12.90 €  10.97 €

Redazione Tecnica

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