Tra gli impegni presi dall’Esecutivo vi è quella di prevedere un aumento delle risorse destinate agli interventi di prevenzione con l’obbligo di utilizzarne una quota parte per interventi sistematici di manutenzione e controllo degli argini e delle opere a servizio dei corsi d’acqua.
Viene inoltre ribadita la volontà, già più volte espressa dal Ministro Clini, di non concedere nessun nuovo condono per opere abusive costruite in luoghi a rischio di dissesto. Inoltre saranno inasprite le sanzioni per i comportamenti contrari alle norme in materia.
Di più, tra le promesse di intervento, il Governo si è impegnato di favorire la delocalizzazione dei manufatti a rischio rispetto ad una loro messa in sicurezza secondo un’adeguata analisi costi/benefici.
Per stabilire le priorità di intervento sul territorio, saranno predisposti degli elenchi sulla base di indici tecnici.
Infine è stata fornita la disponibilità da parte dell’Esecutivo a:
– sbloccare risorse già previste per la prevenzione del rischio idrogeologico, anche attraverso: la rimodulazione di delibere CIPE e di fondi esistenti;
– rivedere le priorità della Legge Obiettivo al fine di mettere al primo posto le opere di difesa del suolo (sulla Legge Obiettivo è notizia recente di una sua prossima riforma);
– individuare ulteriori forme di finanziamento, quali, per esempio, l’istituzione di un fondo rotativo finalizzato alla messa in sicurezza del territorio;
– prevedere un credito d’imposta per investimenti che hanno effetti positivi sulla sicurezza del suolo.
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