Il Governo si sta impegnando per incentivare la diffusione e l’utilizzo dei mezzi di pagamento elettronici su larga scala. Al vaglio è la norma che aveva introdotto l’obbligo di POS e previsto le sanzioni per gli inadempienti. C’è l’ipotesi che un provvedimento in merito venga inserito come emendamento al Decreto fiscale. Questa possibilità è scaturita dalla discussione sorta in Commissione Finanze dopo l’interrogazione relativa alla verifica del sistema sanzionatorio gravante su chi non accetta pagamenti elettronici e relativa risposta del Sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze.
POS, il problema sanzioni potrebbe essere risolto
Il problema è stato sollevato tramite l’interrogazione del deputato LeU Luca Pastorino rivolta al Ministro dell’Economia, nella quale ha chiesto quali iniziative il Governo avesse intenzione di assumere al fine di eclissare la bocciatura del Consiglio di Stato relativo al Regolamento del Ministero dello Sviluppo Economico che aveva stabilito una sanzione di 30 euro per ciascun pagamento elettronico rigettato. Nonostante si sia manifestato concorde con gli obiettivi della lotta contro il riciclaggio e contro l’evasione, il Consiglio di Stato infatti, aveva sancito che le sanzioni amministrative possono essere introdotte esclusivamente tramite una legge e non un regolamento.
Il Sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze, Alessio Mattia Villarosa, in risposta all’interrogazione, ha prospettato la soluzione di intervenire sulle fonti primarie direttamente, in modo da oltrepassare l’ostacolo integrando le evidenti carenze, sottolineate dal Consiglio di Stato, e incentivare la diffusione e l’utilizzo dei pagamenti con moneta elettronica su larga scala.
POS, il provvedimento sarà inserito nel decreto fiscale?
Il deputato Pastorino che aveva presentato l’interrogazione si è dichiarato soddisfatto della risposta e ha espresso il desiderio di assistere, in tempi ristretti, all’approvazione di un apposito provvedimento in rettifica della normativa primaria con l’obiettivo di promuovere la diffusione e l’uso su larga scala dei pagamenti elettronici.
Governo e opposizione hanno manifestato la volontà comune di pervenire, in tempi brevi, al vincolo dell’obbligo di accettare i pagamenti con moneta elettronica e alla definizione di sanzioni da comminarsi in caso di mancata accettazione. Il deputato del PD, Massimo Unaro, ha consigliato la presentazione di una “proposta emendativa al provvedimento in materia di semplificazione fiscale attualmente all’esame della Commissione Finanze”.
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POS, un po’ di storia della normativa
L’obbligo di essere dotati di POS, rivolto ai professionisti, agli esercenti e ai commercianti, al fine di consentire alla propria clientela i pagamenti tramite moneta elettronica, nel caso in cui si superi l’importo di 30 euro, è entrato in vigore il 30 giugno 2014, in seguito al DL 179/2012 convertito nella Legge 221/2012 (Decreto Sviluppo Bis).
Per quanto riguarda i micro-pagamenti ovvero per importi al di sotto dei 30 euro, i professionisti devono obbligatoriamente accettare pagamenti in moneta digitale, sia attraverso bancomat che carte di credito, a decorrere da gennaio 2016. Prima infatti tale obbligo era previsto solo per l’acquisto di beni o prestazione di servizi di importo superiore.
Secondo quanto previsto dal Decreto Lgs 281/2017 che recepisce la Direttiva 2015/2366 inerente i servizi di pagamento nel mercato nazionale e le commissioni interbancarie, le commissioni interbancarie sui pagamenti effettuati con POS sono state ridotte. Il provvedimento viene giustificato dall’obiettivo di promuovere la diffusione dei pagamenti elettronici anche per importi minimi. Ad oggi, comunque, non possono essere comminate sanzioni a chi rifiuta di accettare pagamenti elettronici.
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