Pergole e tettoie: il giusto permesso edilizio per non incorrere in sanzioni

La realizzazione di pergole e tettoie, soprattutto ora che la primavera è alle porte, è un’aspirazione comune di molti proprietari di immobili con un giardino, ma anche di condomini che desiderano attrezzare adeguatamente per il relax un’area del proprio verde comune. Il problema di base, non banale, che si pone all’inizio di un progetto di tale genere è la corretta individuazione del titolo edilizio necessario da richiedere al proprio Comune, come confermano Mario Petrulli e Antonella Mafrica, autori del recente: “Il primo passo per evitare errori e sanzioni e per poter chiarire qual è il titolo necessario”, ci dicono infatti gli autori, è quello di individuare correttamente l’intervento edilizio che si vuole realizzare. Per fare ciò bisogna partire dalla definizione dell’intervento stesso”.

Ricordiamo che il testo Unico dell’Edilizia non indica le singole definizioni delle installazioni da esterni come pergole e tettoie, ad esempio, ma anche di altri manufatti come i gazebo, i dehors, i chioschi e altre strutture simili. La necessità è quella dunque di associare la giusta definizione all’opera che si intende realizzare. “Per farlo, spiegano Mafrica e Petrulli, “occorre rifarsi alle definizioni che la giurisprudenza ha fissato nel corso degli anni e che si è sedimentata in un’interpretazione consolidata”.

Tornando ai nostri pergolati e alle nostre tettoie, una volta definito il tipo di intervento e dopo l’esame delle diverse fonti regolamentari, si rende necessario effettuare un ulteriore passaggio delicato: individuare il titolo edilizio idoneo al caso concreto, alla luce del dato normativo e della giurisprudenza.

“Anticipiamo fin da adesso”, scrivono nell’introduzione gli autori, “che molte ipotesi sono subordinate alla comunicazione inizio lavori semplice (CIL) o asseverata (CILA), mentre per altre si renderà necessario il permesso di costruire o la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) ovvero la denuncia di inizio attività (DIA)”.

Insomma nella, gli autori hanno raccolto per ciascuna tipologia di intervento la definizione corrente e accettata fissata dalla giurisprudenza (dai Tribunali amministrativi al Consiglio di Stato), analizzando quanto stabilito dalla sentenza “di scuola” e individuando il corretto titolo edilizio da richiedere per la realizzazione dei diversi interventi: dalla pavimentazione per le aree a verde all’installazione delle piscine, senza dimenticare i box auto, le tende da sole e le pergotende e diversi altri manufatti.

Redazione Tecnica

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