BIM obbligatorio, il testo del decreto firmato da Delrio

Il BIM sarà obbligatorio dal 1° gennaio 2019 per le opere da 100 milioni e oltre. Gradualmente, fino al 2025, per quelle di importo minore. I contenuti e il testo del Decreto.

Venerdì  1° dicembre Delrio ha firmato il decreto che introduce il BIM obbligatorio. Il decreto prevede una graduale introduzione dell’obbligo, dal 2019. Definisce inoltre non solo i tempi ma anche anche le modalità di introduzione dell’obbligatorietà dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture nelle stazioni appaltanti, per razionalizzare le attività di progettazione e le relative verifiche.

Scarica il testo (forse definitivo) del Decreto BIM firmato da Delrio.

BIM obbligatorio, i contenuti del decreto

Il decreto disciplina anche gli adempimenti preliminari delle stazioni appaltanti, che dovranno:
– adottare un piano di formazione del proprio personale,
– adottare un piano di acquisizione o di manutenzione di hardware e software di gestione dei processi decisionali e informativi;
– adottare un atto organizzativo che espliciti il processo di controllo e gestione, i gestori dei dati e la gestione dei conflitti.

Per le stazioni appaltanti che hanno fatto gli adempimenti preliminari, il decreto prevede l’utilizzo (facoltativo) del BIM per le nuove opere e per gli interventi di recupero, riqualificazione o varianti. Prevede inoltre piattaforme interoperabili con formati aperti non proprietari da parte delle stazioni appaltanti e viene definito l’utilizzo dei dati e delle informazioni prodotte e condivise tra tutti i partecipanti al progetto, alla costruzione e alla gestione dell’intervento.

Una Commissione dovrà monitorare gli esiti e le eventuali difficoltà incontrate dalle stazioni appaltanti e individuare eventuali misure correttive, per aggiornare le procedure previste nel decreto.

Il primo commento a caldo sul decreto BIM viene dal Prof. Pavan (Politecnico di Milano), partner di BAEC e Innovance, esperto di normativa Bim, su Twitter: “Alla fine il decreto BIM è uscito senza la norma 11337 mentre gli inglesi chiedono che anche la parte 3 della PAS diventi ISO (e il mondo conscio del vantaggio competitivo gli ha già bocciato la 2). Ma noi scegliamo di non citare le nostre norme e non difenderle all’estero. Geni”.

Non è stata infatti colta colta l’opportunità di un richiamo nel decreto BIM alla normativa UNI come strumento attuativo di supporto, volontario e condiviso, anche se l’Italia ha anticipato l’Europa con le norme UNI 11337 come riferimento per lo sviluppo delle future norme internazionali.

>>> BIM: arriva il decreto, c’è già il primo bando!

Obbligo BIM: il calendario

Fase 1: 2019. Tra due anni, entra in vigore l’obbligo BIM per le grandissime opere, sopra la soglia di 100 milioni. Non saranno molte, perché secondo secondo i dati del Cresme, nel 2016 sopra questo livello ci sono stati solo 26 bandi.

Fase 2: 2019-2024. Gli obblighi si allargheranno gradualmente, in particolare per le costruzioni strategiche, con standard di sicurezza particolari.

Fase 3: 2025. Dal 1° gennaio 2025 obbligo BIM anche per le opere di minore importo, tranne quelle che non richiedono particolari problematiche di sicurezza, come il residenziale. In un primo momento si pensava di introdurre l’ultima fase dell’obbligo al 2022, ma poi la scadenza è stata prorogata.

Decreto BIM, la storia

Il decreto è il risultato di un lavoro lungo, complesso e approfondito. A luglio, la bozza è stata sottoposta a consultazione pubblica, i cui contributi sono stati valutati e integrati nella stesura del testo firmato dal Ministro.

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Redazione Tecnica

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