Nuovo Piano Paesaggistico Campania, compensazione ambientale sulle ricostruzioni

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È stato approvato dalla Giunta regionale della Campania il disegno di legge che ridisegnerà il nuovo Piano Paesaggistico. Il provvedimento è ora atteso in Consiglio regionale per essere licenziato prima dell’estate.

 

Il nuovo Piano Paesaggistico della Campania prevede un ripensamento dei vincoli paesaggistici e ambientali, per consentire un più rapido e facile intervento nelle zone degradate con demolizioni mirate e una nuova pianificazione che preveda l’obbligo della compensazione ambientale, una misura di ristoro all’insegna della pubblica utilità da definire con comuni e soprintendenze.

 

Durante la conferenza stampa di ieri, l’assessore all’Urbanistica Marcello Taglialatela ha specificato come fosse necessario intervenire sui numerosi vincoli, spesso poco chiari, che gravano allo stesso modo su aree dalle diverse esigenze e riconsiderarli con gradualità diverse grazie a un articolato lavoro di mappatura del territorio.

 

“Non è possibile che ci siano gli stessi vincoli – ha spiegato ancora Taglialatela – su aree dalla connotazioni diverse. Per fare un esempio, oggi su Amalfi e Ravello pesano gli stessi vincoli presenti sull’area Nocerino-Sarnese. Il piano si propone di fare chiarezza armonizzando tutti gli strumenti sottostanti (Ptr, Ptcp, Puc) ponendo rimedio a un vuoto legislativo e alle storture derivanti dal commissariamento cui fu sottoposta la Regione nel 2004”.

 

Attenzione puntata sulla questione del degrado. Il nuovo Piano Paesaggistico, infatti, intende promuovere anche progetti di riqualificazione ambientale in aree di particolare degrado procedendo, nel rispetto dei vincoli idrogeologici e di natura sismica, alla restituzione di paesaggi perduti ma anche alla costruzione di nuovi.

 

“La possibilità di abbattere e ricostruire edifici vecchi e degradati, penso ad esempio alla Cementir a Bagnoli, – ha sottolineato Taglialatela – sarà accompagnata dall’obbligo di prevedere una ricompensa ambientale (un parco, o il ripristino di un’area di pubblica utilità) da definire con il comune non necessariamente nella zona interessata dalla pianificazione”.

 

A chi teme una possibile sanatoria degli abusi edilizi, l’assessore ha risposto che: “Il principio è che non si può abbattere tutto indistintamente ma bisogna valutare caso per caso per poi pianificare nel rispetto delle regole”.

 

Fonte ANSA, Regione Campania

Redazione Tecnica

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