Nuovo Codice Appalti, parere del Consiglio di Stato sulle Linee Guida per il RUP

Il Consiglio di Stato ha espresso il parere sulle linee guida Anac per il Nuovo Codice Appalti. I temi e i capitoli del Nuovo Codice affrontati dal CdS sono diversi, in questo articolo approfondiamo il parere sul Responsabile unico del procedimento (RUP). Leggi anche il parere del Consiglio di Stato sulle linee guida ANAC per i Servizi di Ingegneria e Architettura.

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Secondo il Consiglio di Stato, le linee guida sul Responsabile unico del procedimento (RUP), da un lato portano alla formulazione di indicazioni interpretative delle disposizioni dell’art. 31 del Nuovo Codice Appalti nel suo complesso, e non hanno una funzione di orientamento. Dall’altro sono vincolanti e portano all’attuazione dell’art. 31, comma 5.

Per questi motivi il Consiglio di Stato suggerisce, per ragioni di chiarezza dei contenuti, di distinguere le Linee guida in due parti:

Parte 1) Indicazioni di carattere generale in materia di RUP ai sensi dell’art. 213, comma 2, codice dei contratti pubblici.

Parte 2) Compiti specifici del RUP, requisiti di professionalità, casi di coincidenza del RUP con il progettista o il direttore dei lavori o dell’esecuzione, ai sensi dell’art. 31, comma 5 codice dei contratti pubblici,

Occorre esplicitare in modo chiaro che soltanto la seconda parte assume portata vincolante e precisare che nella parte I vanno inclusi gli attuali paragrafi I (ambito di applicazione) e II (profili generali), mentre nella parte II vanno inclusi gli attuali paragrafi III, IV, V, VI.

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Le modifiche proposte

In quanto alle modifiche proposte, il Consiglio di Stato segnala che esula dai limiti individuati dalla norma del Nuovo Codice Appalti la fissazione del contenuto indefettibile del provvedimento di nomina del Rup, compresa l’indicazione dei poteri di delega conferiti e delle risorse messe a disposizione per lo svolgimento delle funzioni.

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