Nuovi CAM Edilizia 2025: le novità in vigore dal 2 febbraio 2026

Dal 2 febbraio 2026 i nuovi CAM edilizia si applicano a tutte le procedure pubbliche che affidano servizi di progettazione e lavori su edifici, infrastrutture e manufatti. Il DM, ora in G.U., aggiorna criteri, verifiche e documentazione tecnica.

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Il DM 24 novembre 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 dicembre, introduce i nuovi Criteri Ambientali Minimi CAM per l’edilizia, applicabili dal 2 febbraio 2026 a tutti gli appalti pubblici che prevedono servizi di progettazione e lavori di costruzione, riqualificazione o manutenzione straordinaria, sia su edifici che su altri manufatti e opere.

La nuova versione sostituisce quella del 2022 e integra, in un unico testo coerente, anche il correttivo del 5 agosto 2024. Il documento (scaricabile a fine articolo) non stravolge l’impianto complessivo dei CAM, ma lo aggiorna e lo razionalizza, con una struttura più leggibile e un’attenzione maggiore al ciclo di vita dell’opera, alla qualità ambientale dei materiali e alla verifica delle prestazioni energetiche.

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Indice

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Le procedure operative nella gestione dei contratti pubblici

Quaderno operativo che guida, fase per fase, la gestione dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture alla luce del d.lgs. 36/2023, del d.lgs. 209/2024 (correttivo) e del d.l. 73/2025 convertito in l. 105/2025. Il volume traduce le novità normative in procedure concrete, verifiche e controlli, con checklist e strumenti pronti all’uso per chi opera quotidianamente negli appalti. – Offre una visione completa e operativa di tutte le fasi del contratto: dalla programmazione alla progettazione, dall’affidamento all’esecuzione, fino al collaudo e alla chiusura del rapporto contrattuale.- Definisce in modo puntuale mansioni, responsabilità e attività del RUP e dei tecnici, con indicazioni pratiche per gli affidamenti di servizi di ingegneria e architettura, l’appalto integrato e la gestione delle varianti in corso d’opera.- Supporta la gestione delle principali criticità: errori progettuali, modifiche contrattuali, rotazione e frazionamento degli affidamenti, subappalto, anticipazioni, termini di pagamento, revisione prezzi, penali e premialità.- Utilizza commenti alle norme, diagrammi, tabelle esplicative e stralci di testi aggiornati per rendere immediata la comprensione e l’applicazione delle disposizioni più complesse.- Integra gli aspetti digitali (BIM, metodi e piattaforme digitali) nella gestione del contratto pubblico, collegando operatività quotidiana e nuove modalità di progettazione e controllo.- Include allegati operativi su contratti collettivi, ruolo del RUP, termini delle procedure, programmazione lavori, verifica progettuale, revisione prezzi, qualificazione degli esecutori, direzione lavori e collaudo, oltre a checklist online delle fasi di appalto e lavori. Acquista subito questo quaderno operativo per adeguare in tempo procedure, atti e controlli alle ultime novità sugli appalti pubblici e ridurre al minimo il rischio di errori, contestazioni e rallentamenti nelle tue gare.

 

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Ambito di applicazione ampliato

Una delle prime modifiche riguarda l’estensione dell’ambito applicativo: i CAM 2025 non si riferiscono più soltanto agli interventi sugli edifici, ma si applicano anche a manufatti e opere pubbliche di qualunque tipo, laddove siano impiegati materiali o soluzioni tipiche del settore edilizio.
Si tratta di un’estensione che rende i CAM un riferimento tecnico più trasversale per progettisti, RUP e imprese. I criteri si applicano:

  • ai servizi di progettazione (fattibilità, definitiva, esecutiva),
  • ai lavori pubblici (nuove costruzioni, riqualificazioni, manutenzioni),
  • agli interventi di recupero del patrimonio edilizio quando compatibili con i vincoli tecnico-culturali.

Entrano in vigore per tutte le gare il cui bando è pubblicato dal 2 febbraio 2026.

Diagnosi energetica e prestazioni estive

Il nuovo allegato introduce un rafforzamento del tema delle prestazioni energetiche, con due modifiche sostanziali utili a uniformare le metodologie di verifica.

  • Diagnosi energetica dinamica: per gli interventi di primo e secondo livello su edifici con superficie superiore a 1.000 metri quadrati, la diagnosi energetica deve essere realizzata con simulazione dinamica oraria, un metodo più accurato che consente di valutare con maggiore precisione il comportamento energetico dell’edificio.
  • Verifica delle prestazioni estive tramite temperatura operante: i CAM 2025 superano i criteri sintetici utilizzati in passato e richiedono che il controllo del comfort estivo avvenga verificando la temperatura operante, anch’essa ottenuta tramite simulazione dinamica. La modifica è particolarmente significativa per scuole, uffici e ambienti ad alta occupazione.

LCA: procedure semplificate per la valutazione del ciclo di vita

La valutazione del ciclo di vita non è una novità nei CAM, ma il decreto 2025 introduce modalità semplificate che rendono più accessibile l’adozione dell’LCA anche nei progetti di media entità. Il testo chiarisce indicatori, documenti da produrre e criteri minimi da confrontare, migliorando la coerenza tra le diverse fasi progettuali.

Materiali, etichette e nuove prescrizioni tecniche

Il capitolo dedicato ai materiali è stato riorganizzato, mantenendo continuità con il 2022 ma aggiornando e uniformando molti requisiti tecnici. Il testo chiarisce come dimostrare la conformità ambientale dei prodotti attraverso etichette, certificazioni, EPD e schemi equivalenti, riducendo margini interpretativi. Sono inoltre introdotti o rafforzati:

  • requisiti per malte, calcestruzzi, laterizi, intonaci e rivestimenti;
  • prescrizioni sugli isolanti (attenzione a VOC e contenuto riciclato);
  • criteri aggiornati per vetrate isolanti e serramenti, anche in relazione alle prestazioni estive;
  • indicazioni specifiche per tubazioni e prodotti per reti impiantistiche.

Accanto agli aggiornamenti, il CAM introduce alcuni nuovi criteri:

  • risparmio idrico dell’opera e degli impianti;
  • progettazione del risanamento dell’umidità, con attenzione alla compatibilità dei materiali;
  • affinamento dei criteri relativi ai prodotti da costruzione, con riferimenti normativi aggiornati.

Progettazione edilizia: un quadro più coerente

Il CAM 2025 dedica particolare attenzione al ruolo del progettista, che deve dimostrare in modo più esplicito:

  • gli obiettivi ambientali alla base dell’intervento,
  • l’integrazione delle analisi energetiche, idriche e materiche fin dalla fase preliminare,
  • la coerenza tra alternative e scelte progettuali,
  • la considerazione di durabilità, manutenibilità e fine vita.

Il testo accompagna il progettista in un percorso più chiaro e graduale, utile anche per la stazione appaltante nella verifica dei documenti progettuali.

Cantiere a ridotto impatto ambientale

La sezione dedicata al cantiere riprende criteri introdotti negli anni precedenti, ma li organizza in modo più leggibile e con indicazioni operative più puntuali. I CAM richiedono:

  • gestione delle polveri e contenimento del rumore,
  • misure per ridurre le emissioni dei macchinari,
  • gestione sostenibile dell’acqua di cantiere,
  • tracciabilità delle terre e rocce da scavo,
  • piani di prevenzione per rifiuti e materiali,
  • documentazione verificabile sulle attività svolte.

Il punto di forza di questa sezione è la maggiore chiarezza sui controlli e sulla documentazione necessaria, che renderà più agevole il lavoro di RUP, direzione lavori e coordinatori.

Verifiche e responsabilità

Il decreto conferma che i CAM sono obbligatori per tutte le gare pubbliche, salvo comprovata impossibilità tecnica. La stazione appaltante è responsabile della verifica di:

  • coerenza del progetto ai criteri,
  • conformità dei materiali,
  • completezza della documentazione ambientale,
  • effettività delle dichiarazioni fornite da progettisti e imprese.

Il CAM chiarisce anche la tracciabilità dei processi e dei documenti lungo tutto il ciclo di vita dell’appalto, riducendo margini di incertezza applicativa.

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I fondamentali per la corretta gestione operativa di tutte le fasi dell’appalto (D.Lgs. n. 36/2023, Decreto correttivo – D.Lgs. n. 209/2024 e Decreto Infrastrutture – D.L. n. 73/2025) Qualificazione stazioni appaltanti Per il corso (20 ore) è stato richiesto l’accreditamento presso la Scuola Nazionale dell’Amministrazione nella categoria formazione “base” (ID: 2383117). Il corso include gli step 9 e 10 (6 ore) sulla fase esecuzione validi ai fini della qualificazione per l’esecuzione di lavori Tab. C-bis Livello base L3*

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