Dal Canada all’Inghilterra, dalla Germania a Hong Kong, passando per l’Italia tra Milano e Cesena. Gli edifici nZEB, nearly Zero Energy Building sono una realtà globale nel mondo delle costruzioni che nessun progettista può permettersi di trascurare. Non solo sul nuovo, se è vero che il prossimo Conto Termico, appena approvato dalla Conferenza Unificata Stato Regioni, prevede l’erogazione di appositi finanziamenti per la trasformazione di un edificio tradizionale in edificio a energia quasi zero.
Non si tratta (soltanto) di progettazione, ma anche di corretta integrazione fra struttura e impianti tecnologici con il sapiente utilizzo di dispositivi ad alta efficienza e alimentati da fonti energetiche rinnovabili. Il nZEB (nearly Zero Energy Building), infatti, è normalmente connesso a una o più infrastrutture energetiche territoriali (rete elettrica, rete di teleriscaldamento, ecc.) e, nell’arco temporale di un anno solare, presenta una somma algebrica dei flussi energetici in ingresso e in uscita di valore pari a zero.
Anche il mondo dell’impiantistica si interroga da tempo sul ruolo degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda sanitaria nella realizzazione di edifici a consumo “zero” o “quasi zero”. E non a caso quest’anno alla Mostra Convegno Expocomfort (MCE 2016) ci sarà un focus dedicato a questa tipologia di edifici.
Si tratta di un tema essenziale per lo sviluppo futuro della nostra società, come testimoniato dai recenti accordi raggiunti a Parigi con la COP 21 e supportati da un rapporto dell’Università inglese East Anglia, secondo cui, se lo standard degli edifici a consumo quasi zero fosse imposto a tutte le nuove abitazioni e ai restauri, l’Europa potrebbe puntare ad una riduzione dei consumi energetici del 40% al 2050.
Per consentire ai progettisti di “farsi un’idea” di cosa significhi progettare e costruire una casa a energia quasi zero, durante la manifestazione milanese, che aprirà i battenti presso il polo di Rho Fiera il prossimo mese di marzo, sarà allestita una mostra con i migliori esempi di sempre di edifici nZEB. La mostra si potrà visitare presso MCE Lab.
Dalla casa passiva in Canada, allo Zero Carbon Building di Hong Kong, passando per la casa rotante in Germania fino all’edificio residenziale K19B a Milano, ecco in anteprima per i nostri lettori una raccolta di immagini e descrizioni di 11 NZEB, selezionati da MCE Lab per mostrare a tutti come un giorno non troppo lontano tutti noi abiteremo e vivremo le nostre case.
Casa solare passiva – Edmonton (Canada)
L’edificio a 3 piani di oltre 220 mq a energia zero, progettato dall’architetto Shafraaz Kaba che vi abita con la moglie, è costruito sulle rive del North Saskatchewan River, si riscalda attraverso energia solare passiva e non ha una caldaia. Le finestre a tre strati orientate a sud “catturano” il calore del sole e il pavimento in cemento restituisce alla casa il calore del terreno.
BedZED – Londra (Inghilterra)
Evoluzione degli edifici nZEB: BedZED – Beddington Zero Energy Development – è un edificio situato a Hackbridg, a 2 miglia dalla cittadina di Sutton, progettato dall’architetto Bill Dunster per essere un edificio completamente sostenibile. È stato costruito fra il 2000 e il 2002 e comprende 82 abitazioni e 777 mq di pannelli solari.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento