Sul numero di maggio della rivista L’Ufficio Tecnico, l’arch. Stefano Piraccini, professore a contratto presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna e libero professionista, ha scritto un articolo dedicato al progetto di ristrutturazione edilizia di una multiresidenza, al fine di ottenere un contenimento significativo dei consumi energetici del fabbricato.
Pubblichiamo una sintesi del contributo, invitando i nostri lettori ad approfondire l’argomento sulla rivista edita da Maggioli Editore.
Il progetto prevede la costruzione di una multiresidenza passiva tramite un intervento di ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione a parità di volume.
L’intervento viene inquadrato come caso pilota dell’applicazione di un protocollo sulla rigenerazione urbana che lega a doppio filo enti locali, Comuni, imprese ed istituti di credito.
Motore principale è la volontà della committenza di ottimizzare il reddito percepito da un immobile di proprietà posto sul mercato a canone di locazione che presenta elevate spese in termini di manutenzione ordinaria e consumi energetici.
Il progetto
Il nuovo progetto prevede la realizzazione di un edificio passivo: una multiresidenza realizzata a secco utilizzando il sistema costruttivo a pannelli di legno strutturale. Questa tecnologia garantisce nel contempo spessori contenuti delle pareti perimetrali, prestazioni energetiche elevate e una riduzione dei tempi di costruzione pari a circa il 60% rispetto alle tecnologie tradizionali ad umido.
In questo contesto la scelta del sistema costruttivo appare obbligata in quanto complementare agli obiettivi di progetto: soprattutto considerata la prescrizione normativa di rispetto di sagoma e distanza dai confini, condizione nella quale ogni aumento di spessore dei muri perimetrali produce una diminuzione di superficie utile.
Anche la riduzione delle tempistiche di cantiere si traduce in un importante vantaggio in termini di riduzione dell’esposizione del debito con le banche garantendo una rapida messa a reddito dell’immobile attraverso l’ingresso dei canoni di locazione una volta terminati i lavori.
La stratigrafia funzionale dell’involucro presenta spessori paria a 40 cm, è capace di sviluppare prestazioni energetiche elevate sia in termini di trasmittanza (U=0.136 W/m2k) , sia di sfasamento termico (λ=16 ore), prestazioni che si ottengono con spessori superiori di circa il 30% nel caso di una costruzione in laterocemento.
In continuità con l’attenzione alle prestazioni energetiche si prevede, oltre l’impiego di infissi a triplo vetro (UG=0,6W/m2k), la coibentazione integrale e continua su di tutti gli aggetti, in corrispondenza delle interferenze tra involucro opaco e trasparente, in presenza di imbotti, soglie e banchine.
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