L’Imu, è un’imposta legittima e va pagata. Così il TAR Lazio ha respinto il ricorso presentato dal Codacons, il quale chiedeva l’annullamento di tutti i provvedimenti che hanno introdotto l’Imu.
Nella sentenza i giudici hanno precisato tra le motivazioni il fatto che i contribuenti non sono consumatori e quindi non possono essere rappresentati dal Codacons e che i singoli cittadini ricorrenti non hanno spiegato bene come e perché siano stati lesi dall’Imu.
Il Tar ha inoltre bocciato il ricorso collettivo, poiché ciascun cittadino presentava aliquote differenti applicate da Comuni diversi, “già la sola circostanza per cui le delibere comunali avversate recano ovvero possono recare determinazioni differenziate sulle aliquote applicate nei diversi Comuni, rende non ammissibile il ricorso”.
Per il Codacons si tratta di una decisione abnorme, contro la quale verrà proposto appello al Consiglio di Stato, considerato che il motivo principale di ricorso consisteva nella mancanza di equità dell’imposta, la quale grava soprattutto sulle categorie più deboli, in violazione del principio di progressività.
“E cosa dovevano dimostrare i cittadini ricorrenti dal reddito bassissimo, se non di aver pagato l’Imu che ha gravato sulle loro tasche in maniera maggiore rispetto ai ceti più abbienti? – si domanda il Presidente Carlo Rienzi – Come spesso accade in casi del genere, i giudici non hanno avuto il coraggio di investire della questione la Corte Costituzionale, ma hanno preferito lavarsene le mani come fece Ponzio Pilato, sacrificando Gesù (i cittadini) e salvando il ladrone Barabba (lo Stato)”.
E annuncia che contro questa sentenza presenterà appello al Consiglio di Stato.
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