La fiscalità immobiliare è, assieme al sistema previdenziale, uno dei punti al centro della manovra fiscale al vaglio del nuovo governo
Manovra di correzione e riforme strutturali: il ‘pacchetto’ complessivo di misure arriverà lunedì in consiglio dei ministri e diverrà ‘legge’ entro Natale.
Un iter da “record”, come sottolineato oggi dallo stesso premier Mario Monti che è tornato a ribadire i tre cardini sui quali il governo sta lavorando: “Rigore, crescita, equità”. Ad assicurare l’ok del Parlamento in 20 giorni è stato invece il presidente del Senato, Renato Schifani.
L’obiettivo è quello di garantire il pareggio di bilancio nel 2013 ma anche rilanciare l’economia.
Per la Confindustria la manovra “é necessaria” ed è “importante che ci siano anche misure che aiutino la crescita, perché il Paese è in recessione”, ha detto il presidente Emma Marcegaglia. “Non ammazziamo del tutto l’economia”, ha aggiunto.
Il governo sta dunque limando i provvedimenti. In primo piano sempre casa e pensioni.
Per quanto riguarda la fiscalità immobiliare si ipotizza un ritorno dell’Ici ma che potrebbe essere progressiva, in qualche modo agganciata al reddito o al numero degli immobili. E comunque coordinata con la nuova Imu.
Sulle rendite catastali la via più rapida sembrerebbe quella di una rivalutazione secca del 15%.
Sempre in materia di tasse, possibile il rincaro di 1-2 punti per le aliquote Iva del 21% (che passerebbe al 23%) e anche del 10% (all’11%).
Fonte: Ansa
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