L’Istituto Nazionale di Urbanistica, il Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali e il Consiglio Nazionale dei Geologi si augurano che le incoraggianti premesse e i segni di novità lanciati nei primi giorni del governo Letta siano confermati dalle azioni e dai provvedimenti che l’esecutivo avvierà.
Attraverso un comunicato stampa diffuso dall’Inu, gli urbanisti, gli architetti, gli ingegneri, gli agronomi e i geologi confidano che il governo Letta inauguri una politica nuova, un cambio di passo che finalmente ponga al centro dell’agenda governativa incisive politiche urbane e di tutela e protezione del nostro territorio.
Al centro dell’attenzione dell’azione di governo va posto il tema di una nuova legge nazionale di governo del territorio che affianchi e promuova azioni indispensabili e coordinate di stimolo alla riqualificazione urbana in luogo del consumo di suolo e di prevenzione del rischio idrogeologico in un territorio vulnerabile come quello italiano. La prevenzione diffusa conviene, sia perché protegge i cittadini dalle catastrofi che con puntuale periodicità funestano l’Italia, sia perché può svolgere un’utile funzione anticiclica in termini economici, in un momento in cui il comparto dell’edilizia e delle costruzioni vive una crisi senza precedenti. Senza dimenticare la riforma urbanistica che attende da oltre un decennio l’indispensabile legge dello Stato, a completamento delle riforme regionali già approvate.
Inoltre alcune azioni e politiche interessanti avviate dal governo Monti, rimaste in buona parte sulla carta a causa del ristretto tempo a disposizione, vanno approfondite e rese più incisive. Tra queste ricordiamo il piano città che va sostenuto e reso permanente con maggiori risorse e può rappresentare l’anticamera di una politica urbana coordinata e sistematica; le indicazioni dell’agenda urbana messa a punto dal comitato interparlamentare per le politiche urbane, così come deve proseguire l’iter della legge per limitare il consumo di suolo già messo a punto d’intesa con le Regioni; mentre non deve scemare l’attenzione e il necessario supporto economico al piano contro il dissesto idrogeologico impostato dal precedente Ministro per l’Ambiente.
L’INU, Il CNAPPC, Il CNAF, il CNI E Il CNG, promettono, non faranno mancare il loro contributo propositivo attraverso suggerimenti e proposte di legge da presentare unitariamente nei prossimi mesi, come stabilito nell’accordo nazionale che le cinque organizzazioni hanno stipulato il 19 marzo 2013.
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