Giardini nelle strutture di cura: la salute parte da una buona progettazione

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La presenza di giardini nelle strutture di cura ha origini molto antiche: si pensi ai chiostri degli ospedali del tardo medioevo e ai giardini Zen giapponesi, dove gli spazi verdi erano usati come coadiuvanti nel processo di guarigione.

L’introduzione della componente “verde” negli ospedali era legata alla convinzione che tali spazi potessero aiutare il processo di guarigione o quantomeno alleviare lo stato di sofferenza dei pazienti.

Giardini delle strutture di cura: la salute parte da una buona progettazione
Master plan della parte centrale del giardino della struttura per la riabilitazione pischiatrica di Trofarello (Torino). Schema tratto dalla Tesi di Laurea di Erbino C., Linee guida per la progettazione di un giardino per la riabilitazione psichiatrica. Relatore A. Toccoloni, Correlatore I. Vagge

Tale convinzione, legata al concetto di benessere e cioè “star bene”, si è via via “appannata” nel tempo e solo in tempi recenti ha riconquistato una sua rilevanza, insieme con la riconsiderazione dei sistemi di cura delle patologie, più attenta alla cura del malato come persona che alla malattia in senso specifico.

La progettazione dei giardini di cura, quindi, si inserisce nel più ampio filone di una progettazione attenta alle esigenze dell’essere umano, sia che si tratti di un giardino pubblico o di un giardino annesso ad una scuola o, appunto, del giardino di un ospedale o casa per anziani.

Giardini delle strutture di cura: la salute parte da una buona progettazione
Indicazioni progettuali per una residenza per aziani a Milano (schema tratto dalla Tesi di Laurea di D’Addante F., Il ruolo della vegetazione nelle residenze per aziani. Relatore A. Toccolini, Correlatore I. Vagge

Si sta affermando, infatti, una esigenza di progettare spazi che risultino “piacevoli” per gli utenti, che siano cioè in grado di fornire non solo valenza estetica, ma anche e soprattutto un senso di benessere, di soddisfazione e godimento pieno degli spazi.

Sulla base di quanto espresso è possibile fornire una definizione sintetica di Healing Garden e cioè di spazio che “riporta a salute” e che dà benessere non solo ai degenti, ma anche al personale medico e paramedico ed ai visitatori.

Giardini delle strutture di cura: la salute parte da una buona progettazione
Un percorso sensoriale (schema tratto dalla Tesi di Laurea di D’Addante F., il ruolo della vegetazione nelle residenze per azioni. Relatore A. Toccolini, Correlatore I. Vagge

In tale ottica numerosi sono ormai i progetti di giardini annessi alle strutture di cura, sia negli ospedali (tradizionali, per bambini, psichiatrici) sia nelle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), sia nelle strutture per malati di Alzheimer e negli Hospice. Al riguardo il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano organizza da anni un corso di perfezionamento sulla tematica.

Giardini delle strutture di cura: la salute parte da una buona progettazione
La planimetria del giardino dell’Ospedale San Carlo

In tale quadro, la nuova edizione del libro Piano e Progetto di Area Verde  di Alessandro Toccolini – Maggioli Editore, dedica un intero capitolo al tema, strutturato in tre paragrafi: significato di Healing Garden, evoluzione storica del verde nelle strutture di cura, il ruolo del verde nelle diverse tipologie di cura con le relative linee progettuali.

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Piano e Progetto di Area Verde

Il volume, giunto alla V edizione, è un manuale di pianificazione e di progettazione delle aree verdi, intese nel loro significato più completo e in una visione unitaria che spazia dalle aree naturali al verde agricolo, dal verde urbano alle aree di frangia metropolitana, al verde con funzione di recupero ambientale.Il processo di pianificazione viene strettamente legato a quello di progettazione: quando si realizza un intervento occorre, infatti, rispondere prima alle domande “che cosa”, “dove” e “perché” (pianificazione) e successivamente decidere “come” (progettazione); e ciò vale sia per la realizzazione di un giardino privato, sia per la creazione di un parco pubblico, sia per il recupero ambientale di un’area.Chiariti gli elementi di base e forniti i metodi di valutazione per la pianificazione, il volume propone un percorso progettuale, integrato da proposte, esempi e tabelle utili alla progettazione. Un capitolo viene interamente dedicato ai principi di composizione degli spazi aperti. Data l’importanza della tecnologia GIS e CAD nella prassi progettuale, ne viene fornita un’illustrazione ed una sintesi.Viene proposto uno schema di “Regolamento tipo per le aree verdi in ambito comunale”, di sicura utilità sia per il tecnico pubblico sia per il progettista incaricato.Questa nuova edizione, aggiornata nei contenuti, è stata ulteriormente arricchita con il tema dell’urbanistica verde dove si analizzano i temi dell’urbanistica (densità edilizie, standard, unità urbanistiche elementari, azzonamenti, modelli insediativi, viabilità, altezza degli edifici, spine verdi), valutandoli in tale ottica e fornendo indicazioni operative al riguardo. Inoltre sono state inserite le linee guida per la progettazione e una serie di raccomandazioni operative per alcune tipologie significative di spazi aperti, quali le università, gli ospedali e gli spazi per la produzione.Completano la nuova edizione ulteriori aggiornamenti sulle greenways e sui percorsi verdi urbani, il tutto facilmente reperibile tramite un essenziale indice analitico degli argomenti.Alessandro ToccoliniIngegnere e architetto, già professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali della Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università degli Studi di Milano. È, altresì, presidente dell’Associazione Italiana Greenways, socio ordinario dell’Accademia dei Georgofili, dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria, dell’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio.

Alessandro Toccolini | Maggioli Editore 2024

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