Le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, sulla possibile interruzione delle forniture di gas metano alle industrie per fare fronte alla diminuzione dei flussi dalla Russia e dalla Francia, hanno creato sconcerto e preoccupazione in Confindustria.
“Interrompere la forniture di gas alle aziende in questo momento non può essere la prima misura da prendere”, ha dichiarato Paolo Culicchi, il numero uno di Gas Intensive, il maggiore consorzio di imprese consumatrici di metano. “Innanzitutto bisogna agire sulle riserve che sono disponibili, come segnalato dal Ministro Passera e dalla Presidente Marcegaglia”.
Ma Culicchi non si ferma qui. Secondo il presidente di Gas Intensive, infatti, si sarebbe dovuto prevenire questa situazione, approfittando, nei mesi scorsi, del prezzo più basso del gas in Europa rispetto all’Italia, facendo il pieno degli stoccaggi.
Su questo fronte invece, continua Culicchi, “le nostre aziende hanno registrato difficoltà che hanno vanificato le misure approntate dal Ministero”. “Come mai?”, si chiede provocatoriamente Culicchi.
“Operare la scelta dell’interruzione quando non è strettamente necessaria, significa scaricare sul sistema industriale italiano i costi di un problema che invece con una accurata gestione delle forniture, delle infrastrutture di importazione e degli stoccaggi può essere risolto a monte”, conclude il presidente di Gas Intensive.
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