È giunta lo scorso weekend l’ufficializzazione dell’arrivo dei 905 milioni per l’edilizia scolastica provenienti dall’accordo tra Governo e Banca Europea degli Investimenti (BEI): i fondi derivanti da questo accordo contribuiranno a finanziare circa 1300 progetti proposti dai Comuni e verificati dalle Regioni. Una significativa boccata di ossigeno che permetterà di mettere le basi concrete (leggi denaro sonante) alla prima annualità del piano triennale di edilizia scolastica.
Si tratta di risorse provenienti dal cosiddetto “Decreto Mutui” dello scorso gennaio. Grazie a una rata di 40 milioni l’anno pagata dallo Stato per trent’anni, la BEI mette a disposizione degli enti risorse fresche, esenti dal patto di stabilità.
Fino alla metà della scorsa settimana il Ministero dell’Istruzione (nella figura del sottosegretario all’Istruzione con delega all’edilizia scolastica, Davide Faraone) aveva effettuato un discreto pressing sul Tesoro per strappare il massimo di risorse. Rispetto a un iniziale scenario prudenziale di 840 milioni, è stato possibile giungere alla importante cifra di 905 milioni.
Sarebbe un “segno concreto del cambiamento” la stipula di questo accorso secondo Faraone: “Vorrei essere chiaro – afferma il sottosegretario – dopo la confusione di piani e programmi che si sono affastellati nel corso dei governi precedenti, noi oggi variamo la programmazione unica nazionale per l’edilizia scolastica. È una grande novità, rispetto al passato. Questo vuol dire intervenire in maniera strategica e mirata. Basta interventi occasionali. La programmazione unica è fondamentale per far sì che si possa lavorare con criterio sulle criticità e per far sì che i finanziamenti non vengano dispersi e anzi possano essere utilizzati fino all’ultimo centesimo e in maniera capillare”.
All’interno del disegno di legge sulla Buona Scuola il Governo ha aggiunto 10 milioni in più all’anno per trent’anni sul cosiddetto decreto mutui, per l’ammortamento del prestito BEI. A tal proposito Faraone aggiunge: “Inoltre abbiamo ritagliato una dotazione annua aggiuntiva dedicata alle sole scuole artistiche musicali e coreutiche, anche in questo caso per l’accensione di mutui a trent’anni con la BEI. Ci siamo riusciti. Ma non avete idea delle guerre che abbiamo dovuto fare”.
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Ma che cosa è cambiato a livello di strategia complessiva per la tutela degli edifici scolastici? A rispondere ci pensa il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: “Ora avremo una sola lista di priorità su cui investire le risorse che avremo a disposizione. Questo ci aiuterà a spendere meglio e più velocemente le risorse. Un approccio sistematico, un risultato importante che fa il paio con le novità sull’edilizia scolastica contenute nel disegno di legge della Buona Scuola dove stanziamo 10 milioni in più all’anno per i mutui agevolati e 40 milioni per i controlli sui controsoffitti, dove recuperiamo risorse non spese in passato e sblocchiamo 300 milioni per la costruzione di scuole innovative”.
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