Il Governo fornisce l’assist, i rappresentanti degli addetti ai lavori rispondono: è stato redatto proprio questa settimana un pacchetto di proposte urgenti messo a punto da Confindustria e ANCE in materia di costruzioni.
“Nella Legge di Stabilità 2016 il settore delle costruzioni deve diventare la priorità assoluta, per una ripartenza virtuosa dell’economia”: sono parole del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il quale ha presentato (congiuntamente ad ANCE) il pacchetto di proposte che sarà inviato direttamente al Governo.
L’assist del Governo di cui si parla nell’incipit è l’essudato significativo delle dichiarazioni rilasciate lunedì scorso durante la direzione Pd: “La ripresa dell’edilizia al centro della politica economica del Governo per la crescita”. Leggi in proposito l’articolo Ecobonus 65%: il Governo conferma la proroga per il 2016.
I punti chiave del percorso di crescita sono rappresentabili in due dichiarazioni:“È importante essere qui insieme – ha affermato Claudio De Albertis, presidente di ANCE – le misure non riguardano solo le costruzioni, ma coinvolgono tutta la filiera, in una logica di politica industriale”. “L’Italia ha un problema di infrastrutture, invecchiate e inadeguate – ha proseguito Squinzi -, inoltre va riqualificato gran parte del nostro patrimonio abitativo aumentando l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale degli edifici, garantendo la sicurezza sismica e idrogeologica”.
Ma ecco, suddivise in 6 punti, le proposte lanciate da Confindustria e Costruttori per rilanciare il settore:
1. Bonus ristrutturazioni: necessario estendere anche per il 2016 il bonus del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici e stabilizzare il bonus per le ristrutturazioni edilizie. Gli incentivi per la riqualificazione degli immobili hanno fornito una gigantesca boccata d’aria per un comparto in enorme difficoltà come quello dell’edilizia: leggi i dati emessi dal CRESME per l’intero 2014.
2. Incentivi per la riqualificazione: in questo senso vanno detassati gli acquisti di abitazioni nuove in classe energetica elevata effettuati fino al 2018 con un credito d’imposta pari al 50% dell’IVA pagata sull’acquisto insieme all’esenzione triennale dall’IMU, dalla TASI (o dalla futura Local Tax).
3. Rent to buy: estendere al mercato privato le misure fiscali adottate oggi soltanto per gli alloggi di edilizia popolare.
4. Immobili invenduti: fondamentale l’esenzione IMU e TASI per immobili invenduti e non locati costruiti dalle imprese per la vendita.
5. Deducibilità IMU e IRAP: necessario superare la limitata deducibilità IMU e la indeducibilità IRAP.
6. Edilizia “green” e sostenibile: un ultima proposta, ma a lungo termine. Al fine di trasformare il paese e le città italiane tramite le leve della riqualificazione degli edifici, del risparmio energetico, del recupero paesistico e del completamento infrastrutturale.
L’obiettivo è, tramite queste mosse sulla scacchiere strategico, portare a 20mila all’anno il numero delle abitazioni da ristrutturare. Sarebbe certamente una spinta virtuosa alla crescita: 1 miliardo investito in costruzioni porta un indotto di 3,7 miliardi. In un settore ad alta densità di manodopera e bassa di importazione sono numeri di grande rilievo.
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