Edifici a energia quasi zero (nZEB): l’approccio che fa la differenza

La progettazione nZEB non può ridursi al rispetto dei requisiti normativi: comfort, salubrità, comportamento estivo, durabilità e coordinamento tra architettura, struttura e impianti richiedono un metodo progettuale integrato. Dal ruolo della normativa come riferimento tecnico, alla gestione di involucro, tenuta all’aria, materiali, ventilazione e ciclo di vita, un’analisi dell’approccio che incide sulla qualità reale dell’edificio.

Ester Riva 23/12/25
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La progettazione degli edifici a energia quasi zero (nZEB) non può essere affrontata come una semplice verifica normativa né come la somma di soluzioni tecnologiche efficienti. È necessario un cambio di passo importante: passare da un approccio orientato al solo soddisfacimento dei requisiti di legge a un metodo progettuale, inclusivo di una sensibilità verso aspetti correlati al risparmio energetico, capace di governare la complessità dell’edificio nel suo insieme.

Questo cambio di visione coincide quindi con una progettazione realmente sostenibile, in cui le scelte su materiali, struttura e impianti non rispondono a logiche di compensazione a posteriori, ma a un equilibrio costruito a monte. È in questa differenza di approccio che si gioca la qualità reale dell’edificio: durabilità nel tempo, riduzione dei consumi, salubrità degli ambienti interni e comfort delle persone che li abitano.

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Indice

Progettazione integrata nZEB: il coordinamento tra architettura, struttura e impianti

Un edificio nZEB è il risultato di un dialogo continuo tra discipline diverse che si intrecciano. Architettura, struttura, progettazione energetica, impianti e scelta dei materiali non possono essere considerate ambiti separati: è la loro interconnessione a determinare le prestazioni energetiche e la qualità dell’abitare.

Sistemi strutturali come quelli in legno rendono particolarmente evidente questa interdipendenza, imponendo un coordinamento stretto tra struttura, involucro e impianti e rendendo la progettazione integrata una necessità tecnica, non una scelta opzionale.

Un esempio concreto di questo approccio è rappresentato da un edificio pubblico in corso di realizzazione con sistema strutturale in X-Lam, sviluppato attraverso un dialogo costante tra progettazione architettonica, strutturale ed energetico-impiantistica. Fin dalle prime fasi, tutti i professionisti coinvolti hanno condiviso una visione comune orientata alla riduzione dei consumi energetici, al comfort e alla salubrità degli ambienti. In un sistema costruttivo in legno, il coordinamento tra struttura, involucro e impianti diventa un requisito tecnico imprescindibile: è il metodo progettuale integrato, più che la singola soluzione, a determinare la qualità finale dell’edificio.

La normativa come riferimento, non come obiettivo finale

La normativa energetica italiana – in particolare le UNI/TS 11300 e il DM Requisiti Minimi – rappresenta un riferimento tecnico imprescindibile per la progettazione degli edifici a energia quasi zero. Fornisce strumenti consolidati per il calcolo dei fabbisogni energetici. È il punto di partenza per tutto il processo costruttivo.

Tuttavia, il rispetto dei requisiti normativi non è sufficiente se non viene affiancato da una visione più ampia che metta al centro comfort, comportamento estivo, durabilità e qualità dell’aria interna. La valutazione di questi aspetti richiede una progettazione preliminare accurata, basata sull’analisi e sulla verifica delle soluzioni tecniche prima della fase esecutiva. È proprio questo approccio metodologico che consente di superare una prestazione energetica solo teorica e di ottenere edifici realmente efficienti nel funzionamento quotidiano.

In questo quadro, la definizione di un sistema di tenuta all’aria chiaro e continuo non è un aspetto secondario: una tenuta all’aria inadeguata compromette le prestazioni energetiche e igrotermiche dell’edificio, aumentando il rischio di condensa interstiziale e di patologie edilizie. La tenuta all’aria incide sui consumi, sul comfort acustico e sulla stabilità delle condizioni interne, e deve essere considerata un elemento strutturale del progetto, da integrare fin dalle prime fasi.

Equilibrio tra dispersioni e apporti

Il principio su cui si fonda un edificio a energia quasi zero è il corretto bilanciamento tra dispersioni e apporti energetici, da garantire sia nella stagione invernale sia in quella estiva.

In inverno, la riduzione delle dispersioni si ottiene attraverso un involucro efficiente, la continuità dell’isolamento, la correzione dei ponti termici e una tenuta all’aria efficace. In estate, invece, il progetto deve governare gli apporti termici e soprattutto quelli solari, evitando il surriscaldamento degli ambienti interni.

Un approccio nZEB realmente efficace non può quindi concentrarsi su una sola stagione di esercizio, ma deve considerare il comportamento dell’edificio lungo tutto l’arco dell’anno, integrando in modo coerente scelte architettoniche, energetiche e impiantistiche.

Comfort estivo: materiali, schermature e carichi interni

In questo contesto la scelta dei materiali diventa determinante. L’involucro deve essere progettato considerando parametri quali sfasamento e attenuazione dell’onda termica, densità e capacità termica dei componenti. Ogni scelta influenza le successive, in un equilibrio continuo tra prestazioni, salubrità e comfort.

Fondamentale, nella stagione estiva, è il ruolo degli oscuranti e dei sistemi di schermatura solare, così come la corretta valutazione dei carichi interni.

Comfort e salubrità come obiettivi centrali

Accanto al comfort termico, un edificio a energia quasi zero non può prescindere dal tema della salubrità indoor. Qualità dell’aria interna, gestione dell’umidità, traspirabilità delle stratigrafie ed emissività dei materiali incidono direttamente sul benessere degli occupanti.

Un edificio può essere energeticamente efficiente ma poco salubre. La UNI EN 16798-1 rappresenta un riferimento fondamentale, definendo i parametri ambientali interni e le categorie di comfort che superano il concetto di semplice “minimo di legge”. Comfort igro-termico e salubrità diventano così elementi centrali della progettazione, per lungo tempo trascurati.

La ventilazione assume un ruolo chiave nel garantire ambienti interni sani e stabili nel tempo. Porre al centro comfort e salubrità non è un valore aggiunto, ma una responsabilità tecnica del progettista.

Sostenibilità e ciclo di vita

Un approccio che fa la differenza nella progettazione degli edifici nZEB non può prescindere dalla sostenibilità intesa come visione di lungo periodo e attenzione all’intero ciclo di vita dell’edificio. Le scelte progettuali devono considerare l’intervento non solo nel “qui ed ora”, ma anche nella sua evoluzione nel tempo.

La selezione dei materiali assume quindi un valore progettuale centrale: materiali dal ridotto impatto ambientale, riciclabili, riutilizzabili contribuiscono in modo diretto alla sostenibilità complessiva dell’edificio. Nel settore pubblico i CAM forniscono un quadro di riferimento strutturato; nel settore privato il progettista è chiamato ad assumersi una responsabilità ancora maggiore, cercando di portare nel quotidiano questi principi.

Una responsabilità per il futuro

Il progettista svolge un ruolo sociale rilevante: attraverso le proprie scelte tecniche influenza la qualità del costruito, la durabilità dei manufatti e il benessere delle persone che li abiteranno. Solo un approccio integrato e consapevole consente di elevare la qualità del progetto, bilanciando dispersioni e apporti, involucro e impianti, dettagli costruttivi e sistemi tecnologici.

In questo quadro, l’integrazione delle fonti rinnovabili non rappresenta una scorciatoia per compensare criticità progettuali, ma il naturale completamento di un edificio già ottimizzato dal punto di vista dell’involucro e della qualità dell’abitare.

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Ester Riva

Ingegnere, Consulente Energetico CasaClima® ed Esperto in Edilizia Sostenibile certificata UNI CEI EN ISO/IEC 17024. Tecnico Ufficiale Biosafe®, Partner Specializzato Minergie e Operatore Termografico di 2° livello UNI EN ISO 9712:2012, si occupa di progettazione energetica e …Continua a leggere

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