A chi spetta la detrazione per la ristrutturazione dopo la cessione dell’immobile? Ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate a fare chiarezza. Infatti, rispondendo ad un quesito posto da un contribuente, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito chi è il beneficiario della detrazione fiscale residua in caso di permuta dell’immobile sul quale sono stati svolti i lavori di ristrutturazione. Ecco cosa accade in questi casi nel dettaglio.
Ristrutturazione, detrazione fiscale e permuta
Attraverso la circolare 57/1998, il Ministero delle Finanze aveva precisato che la parola “vendita” sta ad indicare tutte le ipotesi in cui si realizza una cessione dell’immobile, compresa quella a titolo gratuito (donazione). L’Agenzia delle Entrate ha delucidato che, in caso di vendita dell’unità immobiliare sulla quale sono stati compiuti gli interventi relativi al recupero edilizio, la detrazione non utilizzata in tutto o in parte, viene trasferita all’acquirente per i rimanenti periodi d’imposta, quando le parti non si sono messe d’accordo in maniera diversa.
Con la circolare 25/E/2012 l’Agenzia delle Entrate ha anche chiarito che la medesima cosa vale anche per la permuta. L’articolo 1555 del codice civile recita: “le norme stabilite per la vendita si applicano anche alla permuta, in quanto siano con questa compatibili”.
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Detrazione ristrutturazioni 2018
Grazie alla detrazione fiscale sulle ristrutturazioni si può detrarre dall’Irpef il 50% delle spese effettuate entro la fine del 2018. Il limite massimo di spesa per ristrutturare le abitazioni e le parti in comune degli edifici condominiale è fissato a 96.000 euro. La detrazione viene suddivisa in 10 quote annuali del medesimo importo.
Possono essere detratte le spese sostenute per i lavori di: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia eseguita sulle singole unità immobiliari residenziali di ogni categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze.
La detrazione spetta ridotta del 50% nel caso in cui gli interventi di ristrutturazione vengono realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione. Il pagamento deve essere effettuato attraverso bonifico postale o bancario da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o numero della partita Iva del beneficiario del pagamento.
Non solo le spese per i lavori vengono incentivate, ma anche quelle per la progettazione, la gestione delle pratiche, l’acquisto dei materiali, gli oneri di urbanizzazione e le perizie. Leggi il nostro speciale sulla detrazione per la ristrutturazione.
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