Decreto Rinnovabili. I decreti attuativi non ignorino le rinnovabili termiche

Calcolo della quantità di energia da fonte rinnovabile sfruttata da sistemi con pompa di calore, Valori limite dell’energia da fonte rinnovabile, con particolare attenzione al clima mediterraneo, Teleriscaldamento e cogenerazione, Spesa energetica per il pompaggio dei fluidi e Biocombustibili. Sono questi i punti individuati nel position paper che l’AiCARR, Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione, ha evidenziato come i maggiormente critici sul c.d. Decreto Rinnovabili (d.lgs. 28/2011), per gli aspetti riguardanti le rinnovabili termiche.

Entrato in vigore il 29 marzo 2011, il decreto recepisce in Italia la direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti innovabili.

Per AiCARR è importante che i decreti attuativi che andranno a rendere operativo il d.lgs. 28/2011 siano impostati in modo da favorire il risparmio energetico, sostenendo tutte le tecnologie che possono far raggiungere lo scopo, nessuna esclusa.

Attraverso questo documento, dunque, l’associazione ha voluto presentare e analizzare criticamente i problemi e le difficoltà in cui il progettista potrebbe incorrere in alcuni casi, se adottasse un’interpretazione non corretta del decreto, fornendo suggerimenti su come operare, ovviamente nel rispetto di quanto previsto dalla direttiva europea 2009/28/CE.

Il position paper nasce dal timore dei vertici AiCARR che il decreto rinnovabili, nella sua attuale stesura, possa generare il vincolo dell’impedimento tecnico per quanto riguarda l’utilizzo delle tecnologie al servizio delle rinnovabili termiche, impedendo, quindi il raggiungimento degli obiettivi prefissati (sul tema leggi anche Bonomi (ANIMA): Per le Rinnovabili termiche investimenti inferiori al Fotovoltaico).

Secono Michele Vio, presidente di AiCARRil documento permette di fare chiarezza in un ambito complesso”. “Il nuovo decreto deve infatti coordinarsi con la legislazione preesistente sull’efficienza energetica” , continua il presidente “ma rispetto a questa ha un’impostazione differente in merito al calcolo dell’efficienza energetica e questo potrebbe causare confusione”.

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