Decreto parametri, il parere degli Architetti: deve essere obbligatorio

Come sappiamo, il 14 settembre scorso, l’ANAC ha dato l’ok alle Linee Guida per i servizi di ingegneria e architettura. Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) dà un giudizio positivo sulla prima tra le undici Linee Guida di attuazione ad essere arrivata definitivamente al traguardo. Ma ha un’opinione ben chiara sul Decreto Parametri.

Secondo Rino La Mendola, vicepresidente del CNAPPC, con le Linee Guida “vengono superate una parte delle criticità che il Consiglio Nazionale degli Architetti, unitamente alla Rete delle Professioni tecniche, aveva sin da subito rilevato a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Codice. Per superare altre criticità sarà necessario invece un decreto correttivo del nuovo Codice.”

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Le Linee Guida, “recependo buona parte delle nostre proposte, tracciano un percorso per riaprire il mercato dei lavori pubblici ai giovani e per garantire maggiore trasparenza negli appalti. (…) Adesso ci aspettiamo, dal Governo, segnali positivi per ripristinare regole certe e trasparenza nella determinazione dell’importo posto a base di gara e per la scelta delle procedure di affidamento da adottare”.

A questo proposito, sottolinea La Mendola, il CNAPPC confida nella disponibilità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), che dovrebbe quanto prima intervenire “per fare chiarezza e sciogliere i nodi circa l’obbligatorietà dell’utilizzo del Decreto Parametri, assolutamente indispensabile per scongiurare il rischio che le stazioni appaltanti possano sottostimare l’importo dei compensi da porre a base di gara ed affidare conseguentemente servizi, come la progettazione, con procedure errate scegliendo, ad esempio, l’affidamento diretto anziché una procedura aperta, in violazione ai più elementari principi di trasparenza.”

Per ora infatti, come abbiamo visto, secondo le Linee Guida usare le tabelle del decreto per determinare gli onorari di ingegneri e architetti è sì obbligatorio, ma il Nuovo Codice appalti lascia alle amministrazioni la porta aperta anche ad altre strade. Il che è stato confermato anche dal Consiglio di stato, che ha chiarito come le linee guida non siano vincolanti.

Redazione Tecnica

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